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venerdì 23 dicembre 2011

PINO CARBONE INTERROGA IL SINDACO CIRCA LA SPEREQUAZIONE DELL'ILLUMINAZIONE NELLE CAMPAGNE.

Al Sindaco del Comune di Oria – SEDE

OGGETTO: Interrogazione in merito alla installazione di nuovi punti luce nelle campagne.

Il sottoscritto Giuseppe Carbone, in qualità di Consigliere Comunale,
PREMESSO:
• Che, con Delibera n. 54 del 27 ottobre 2011, la Giunta Comunale di Oria individuava le strade e le contrade di campagna in cui installare 59 nuovi punti luce;
• Che la planimetria (tav. 1) del progetto di variante per la installazione dei punti luce, agli atti dell’Ufficio Tecnico Comunale, riporta la esatta allocazione degli stessi sulla scorta delle indicazioni contenute nella suddetta Delibera;
CONSTATATO:
• Che dall’esame dei documenti sopra richiamati si evince che sono state individuate soltanto alcune campagne in cui allocare i nuovi punti luce, anche molto lontane dal centro abitato e per di più scarsamente popolate, a discapito di altre che invece sono densamente popolate ed abitate per tutto l’anno;
• Che nella Delibera n. 54 succitata non si rinviene alcuna motivazione circa i criteri utilizzati per la scelta dei luoghi in cui allocare i predetti punti luce;
CONSIDERATO:
• Che vi sono molte altre zone di campagna densamente abitate sia in estate che in inverno in cui non vi è illuminazione pubblica;
• Che, stante anche la mancanza di motivazione circa i criteri utilizzati, parrebbe che la scelta delle campagne in cui installare nuovi pali della luce sia motivata esclusivamente da ragioni clientelari, atteso che ad esempio si prevede la installazione degli stessi in contrada Portaccio (distante circa 3,5 Km dal centro abitato), guarda caso dove ha la villa estiva il Consigliere Comunale dell’U.D.C. (o meglio ex Consigliere, vista la recentissima sentenza del TAR Lecce) Antonio Fullone o, ancora, visto che si prevede la installazione dei pali della luce in contrada Guastaferri, guarda caso giusto per il solo tratto di strada necessario a servire la villa del suocero del Consigliere di maggioranza Domenico D’Ippolito;
• Che la installazione di punti luce in zone distanti dal centro abitato comporta la installazione di nuovi contatori ENEL con conseguente dispendio di risorse economiche per il Comune;
CHIEDE:
1. Di sapere quali sono stati i criteri di scelta adottati per individuare i luoghi in cui ubicare i nuovi punti luce e per quale motivo, qualora esistenti, di detti criteri non si sia data ragione nel corpo della Delibera n. 54 del 27 ottobre 2011;
2. Di sapere se la S.V. ritiene sia stato sbagliato aver individuato alcune campagne poco abitate e distanti dal Centro abitato a discapito di altre densamente popolate e più vicine al paese e, se si, se ritiene di dover revocare la deliberazione di cui al precedente punto 1, al fine di apportare le dovute correzioni;
3. Di sapere se il costo per la installazione dei nuovi contatori ENEL nelle campagne è a carico del Comune di Oria e, quindi, di tutti i contribuenti.
Si chiede risposta scritta ai sensi dello Statuto Comunale.
Distinti saluti.
Oria, 23/12/2011
Il Consigliere Comunale
Giuseppe Carbone

mercoledì 21 dicembre 2011

PINO CARBONE CHIEDE CHIARIMENTI AL SINDACO POMARICO CIRCA L'ORARIO DI LAVORO DEL PERSONALE IMPIEGATO PRESSO LA MENSA SCOLASTICA.

Al Sindaco del Comune di Oria

OGGETTO: Interrogazione in merito al contratto di lavoro applicato al personale impiegato nel servizio di mensa scolastica.

Il sottoscritto Giuseppe Carbone, in qualità di Consigliere Comunale,

PREMESSO:
• Che con contratto di appalto sottoscritto dal Comune di Oria e dalla ditta appaltatrice ( Ladisa s.r.l.) in data 04/10/2011, si avviava la nuova gestione del servizio di mensa nelle scuole dell’infanzia statali e preparazione pasti caldi a persone anziane e/o in condizione di fragilità sociale;
• Che il personale addetto ai servizi mensa impiegato nel suddetto servizio, nel passaggio dalla vecchia gestione alla nuova, risulta aver subito una riduzione dell’orario di lavoro, che dalle 15 ore settimanali svolte in precedenza è passato alle 7 ore e 30 minuti settimanali svolte attualmente;

RILEVATO:
• Che il Capitolato speciale d’appalto, approvato con determinazione n. 643 del 16/06/2010, all’art. 10, stabilisce che la ditta aggiudicataria è tenuta ad applicare le norme del C.C.N.L. per i lavoratori della ristorazione ed in particolare le norme relative all’assunzione ed assorbimento del personale già utilizzato dalla ditta uscente (art. 329 del C.C.N.L.), nonché a provvedere in loro favore a tutti gli obblighi assicurativi e previdenziali;
• Che l’offerta tecnica presentata dalla ditta appaltatrice in sede di gara prevede, alla pag. 21, che il personale addetto al servizio mensa debba essere impiegato con contratto part time di 10 ore settimanali;

CONSIDERATO:
• Che l’art. 330 del C.C.N.L. per i lavoratori della ristorazione del 22 gennaio 1999 prevede la possibilità di instaurare diverse condizioni contrattuali di lavoro a causa del cambio di gestione solo in ipotesi tassativamente previste e previo specifico accordo sindacale;
• Che, pertanto, alla luce della norma contrattuale succitata, la ditta appaltatrice è obbligata a mantenere per il personale addetto ai servizi mensa lo stesso orario di lavoro (15 ore settimanali) già in vigore con la precedente gestione, qualora nel frattempo non sia intervenuto uno specifico accordo sindacale in senso contrario;
• Che il comportamento della ditta appaltatrice appare comunque illegittima, in quanto violativa del progetto tecnico di gestione del servizio che, alla pag. 10, prevede l’obbligo per la stessa di utilizzare il personale addetto ai servizi mensa per almeno 10 ore settimanali;
• Che il personale suddetto non riesce nell’arco del così breve orario di lavoro ad espletare tutte le proprie mansioni, tanto che il più delle volte sarebbe costretto a trattenersi oltre l’orario di lavoro e gratuitamente per portare a termine le proprie incombenze;
• Che un non adeguato trattamento dei lavoratori in parola, oltre che lesivo dei loro diritti, può avere una ricaduta negativa sulla qualità del servizio;

CHIEDE:
1. Di sapere se la S.V. è a conoscenza che il personale ausiliario impiegato nel servizio di mensa scolastica, nel passaggio dalla vecchia gestione alla nuova, ha subito una riduzione dell’orario di lavoro, che dalle 15 ore settimanali svolte in precedenza sarebbe passato alle 7 ore e 30 minuti settimanali svolte attualmente; e se si, se ha verificato che tale diminuzione sia avvenuta nel rispetto dell’art. 330 del C.C.N.L. per i lavoratori della ristorazione del 22 gennaio 1999, e cioè se stia stata concordata con le organizzazioni sindacali e se, comunque, ricorrano nel caso di specie le condizioni tassativamente previste dalla citata norma contrattuale;
2. Di sapere se la S.V. ritiene legittimo il comportamento della ditta appaltatrice che non si attiene al progetto tecnico di gestione del servizio, laddove prevede l’utilizzo per 10 ore settimanali del personale addetto ai servizi mensa in luogo delle 7 e 30 settimanali svolte attualmente; e di sapere, altresì, per quale motivo l’amministrazione comunale non ha sino ad oggi proceduto a contestare tale violazione alla ditta appaltatrice;
3. Di sapere, infine, quali azioni intende intraprendere la S.V. per tutelare i diritti dei lavoratori in questione, ancora più mortificati in questo periodo di crisi economica che il nostro paese sta vivendo, anche al fine di evitare che tali situazioni di grave disagio del personale possano comportare ricadute negative sul servizio e, quindi, sugli utenti (in larga parte bambini delle scuole d’infanzia);

Si chiede risposta scritta ai sensi del T.U.E.L. e dello Statuto comunale.

Distinti Saluti.
Oria, 20/12/2011

In fede
Giuseppe Carbone

martedì 6 dicembre 2011

NOMINA STAFFISTA DEL SINDACO: IL CONSIGLIERE PINO CARBONE INTENDE VEDERCI CHIARO FINO IN FONDO.

Al Responsabile Settore Affari Generali del Comune di Oria
Dott.ssa Amelia Di Pompo
Al Responsabile Settore Ecomonico e Finanziario del Comune di Oria
Dott.ssa Angelica Sabba
E, p.c.
Al Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Oria

Oggetto: Richiesta di accesso agli atti in merito alle assunzioni a tempo determinato.

Il sottoscritto Giuseppe Carbone, Consigliere Comunale di Oria,

Premesso che il Sindaco, con Decreto Sindacale n. 44 del 30/11/2011, ha disposto l’assunzione a tempo determinato di un istruttore amministrativo categ. C nell’ambito dell’Ufficio di Staff a seguito di apposita selezione indetta con l’avviso pubblico di cui alla deliberazione n. 67 del 11/11/2011;

Considerato che l’art. 9, comma 28 del D.L. n. 78/2010, così come modificato dalla Legge di Stabilità, ha esteso anche agli Enti Locali la possibilità di avvalersi di personale a tempo determinato o con convenzioni ovvero con contratti di collaborazione coordinata e continuativa entro il limite del 50% della spesa sostenuta per le medesime finalità nell’anno 2009;

Considerato, altresì, che prima delle modifiche apportate dalla predetta Legge di Stabilità era comunque in vigore il limite alle assunzioni nel 20% della spesa del personale cessato l’anno prima, valido anche per le assunzioni a termine, in base a quanto stabilito dalla deliberazione n. 46/2011 della Corte dei Conti a Sezioni Riunite;

Atteso che l’assunzione di una unità di personale nell’ambito dell’ufficio di Staff può avere ricadute negative, a causa dei limiti di spesa suddetti, sui processi di stabilizzazione del personale attualmente in servizio a tempo determinato e sulla stessa possibilità di procedere ad eventuali proroghe di tali contratti;

ai fini dell’espletamento del proprio mandato elettorale, ai sensi e per gli effetti della L. n. 241/1990 e del TUEL,

CHIEDE:
1. Elenco del personale in servizio nell’anno 2009 con contratto a tempo determinato o con convenzioni ovvero con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, distinto per tipologia di contratto;
2. Copia dei contratti di lavoro o convenzioni ovvero contratti di collaborazioni coordinate e continuative del personale suddetto;
3. Spesa sostenuta dal Comune nell’anno 2009 per il personale suddetto, sia complessivamente che distinta per ogni nominativo compreso nell’elenco di cui al punto 1;
4. Copia dei contratti di lavoro del personale attualmente in servizio con contratti a termine;
5. Costo annuo del personale di cui al precedente punto 4, sia complessivamente che distinto per ogni unità di personale;
6. Spesa preventivata per l’unità di personale di categoria C assunta o da assumere nello Staff del Sindaco per gli anni 2011 e 2012;
7. Spesa preventivata nell’anno 2012 per il personale attualmente in servizio con contratto a tempo determinato (due autisti di scuolabus e un impiegato amministrativo dell’ufficio tributi), tenuto conto dei diritti dagli stessi acquisiti (processo di stabilizzazione);
8. Copia di tutte le domande e relativi curricula pervenuti al Comune di Oria per la partecipazione all’avviso pubblico di cui alla deliberazione n. 67 del 11/11/2011.

Si chiede di conoscere l’ufficio e la persona responsabile del presente procedimento ai sensi della L. n.. 241/1990.

Distinti saluti.
Oria, 02/12/2011

In fede
Giuseppe Carbone

lunedì 21 novembre 2011

ORIA - IL CONS. COMUNALE PINO CARBONE SCRIVE AL SINDACO ED AL PREFETTO PER IL MANCATO AVVIO DEL "PROGETTO SCUOLE SICURE".

.....
Informo che in data odierna ho inviato una lettera al sindaco di Oria ed al Prefetto di Brindisi, con la quale chiedo chiarimenti circa il mancato avvio del "Progetto scuole sicure", nonchè chiedo di esprimersi circa la legittimità o meno della "collaborazione" di volontari da parte di un gruppo locale di Protezione Civile, durante le prime settimane di scuola, senza che sia stata stipulata una convenzione e senza che a monte vi sia stata una procedura di selezione ed una conseguente determinazione di affidamento da parte del responsabile della P.M.


Ciò premesso, in un unico documento formato .pdf, a beneficio dei cittadini che seguono l'attività dei Consiglieri Comunali, per avere un filo temporale della vicenda, allego la delibera di Giunta, nonchè le mie precedenti richieste e risposte ricevute.

-Allegato n.zero - Delibera del Consiglio Comunale n. 31 - Oggetto: Vigilanza presso i plessi scolastici durante l'ingresso e l'uscita degli alunni. Atto di indirizzo. Progetto "Scuole Sicure".

-Allegato n.1: Lettera di richiesta inviata dal Consigliere Comunale Giuseppe Carbone (richiesta di Copia dell'atto di affidamento) il 16-09-2011.

-Allegato n.2: Risposta ricevuta dal Comandante P.M. il 26-09-2011.

-Allegato n.3: Lettera di richiesta inviata dal Consigliere Comunale Giuseppe Carbone (richiesta di Copia della convenzione) il 08-10-2011 e,p.c. al Prefetto di Brindisi..

-Allegato n.4: Risposta ricevuta dal Comandante P.M. l'8-11-2011.

-Allegato n.5: Lettera di precisazione inviata dal Consigliere Comunale Giuseppe Carbone il 21-11-2011.

-Allegato n.6: Interrogazione inviata dal Consigliere Comunale Giuseppe Carbone al Sindaco del Comune di Oria il 21-11-2011 e, p.c. al Prefetto di Brindisi.

Cordiali Saluti
Giuseppe Carbone
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Al Sindaco del Comune di Oria
e, p.c.:
Al Prefetto di Brindisi
OGGETTO: Interrogazione in merito al progetto ''Scuole Sicure".
Premesso:
• Che la Giunta Comunale, con deliberazione n. 31 del 01/09/2011, dava indirizzo al Responsabile del Settore Polizia Municipale, nonché Responsabile del Settore Attività Produttive e Suap, Istruttore Direttivo-Specialista di Vigilanza Emilio Dell'Aquila, di contrarre una convenzione con un Gruppo di Volontariato di Protezione Civile operante in questo territorio, dotato di adeguate capacità tecnico-professionali, nonché in possesso di adeguati mezzi operativi, compresa la disponibilità di una autombulanza, per affiancare la locale Polizia Municipale nel servizio di vigilanza nei pressi dei plessi scolastici, per tutto l'anno scolastico 2011-2012;
• Che, a seguito di due successive istanze di accesso agli atti a firma dello scrivente, il Responsabile del Settore Polizia Municipale Emilio Dell'Aquila, con note del 26/09/2011 e del O8/11/2011, rispondeva che non aveva adottato alcun provvedimento in merito al servizio di affiancamento alla Polizia Municipale nell'attività di vigilanza dinanzi ai plessi scolastici e che non era stata stipulata alcuna convenzione con Associazione di Volontariato dì Protezione Civile per lo svolgimento di tale servizio;
Constatato che, dopo un periodo in cui il servizio di vigilanza dinanzi alle scuole - pur in mancanza di un provvedimento autorizzativo del Comune e di un'apposita convenzione - è stato comunque effettuato da una Associazione locale di Protezione Civile, adesso tale servizio risulta essere stato interrotto;
Considerato che la vigilanza effettua dalla Polizia Municipale dinanzi alle scuole, a causa anche della carenza in organico dì vigili, risulta spesso inadeguata a fronteggiare gli ingorghi di traffico che puntualmente si creano al momento dell'entrata e dell'uscita degli alunni dagli edifici scolastici ed è sicuramente poco soddisfacente dal punto di vista delle condizioni di sicurezza per gli stessi scolari;
si CHIEDE:
1. Di sapere per quale motivo il Responsabile del Settore Polizia Municipale Emilio Dell'Aquila non ha ottemperato all'indirizzo di contrarre una convenzione con un Gruppo di Volontariato di Protezione Civile operante in questo territorio, per affiancare la locale Polizia Municipale nei servizi di vigilanza nei pressi dei plessi scolastici presenti sul territorio, per tutto l'anno scolastico 2011-2012, così come impartitogli con la deliberazione di Giunta Comunale n. 31 del 01/09/2011;
2. Di sapere se l'amministrazione comunale intende ancora dare esecuzione alla suddetta deliberazione di Giunta Comunale ovvero se, ritenuto fallito tale progetto denominato 'Scuole Sicure", ritiene invece di dover revocare la deliberazione in parola e, in tal caso, cosa intende fare per garantire una adeguata condizione di sicurezza degli alunni all'entrata e all'uscita dalle scuole;
3. Di sapere se la S.V., ritiene normale che il suddetto servizio di affiancamento sia stato svolto sino ad alcuni giorni addietro da una Associazione di Protezione Civile in "collaborazione" (per usare lo stesso termine adoperato dal Responsabile del 5° Settore Emilio Dell'Aquila nella nota del 26/09/2011) con la Polizia Municipale senza che sia stata stipulata una convenzione e senza che a monte vi sia stata una procedura di selezione ed una conseguente determinazione di affidamento o se non crede, invece, che tale comportamento, oltre che illegittimo, abbia posto in serio pericolo il Comune di Oria per il caso che dalla condotta dei volontari dell'Associazione fossero scaturiti danni a terzi o agli stessi volontari.
Si chiede risposta scritta ai sensi dell'art, 43, comma 3. del D.lgs n, 267/2000 e del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale.
Distinti saluti.
Oria, 21/11/2011
Il Consigliere Comunale
Giuseppe Carbone

giovedì 27 ottobre 2011

ORIA - IL CONSIGLIERE COM/LE ANTONIO FARINA CHIEDE CHIARIMENTI AL SINDACO CIRCA IMPIEGATI COMUNALI.

Antonio Farina ha rilevato delle strane incongruenze sul sito web del Comune di Oria circa l'elenco degli impiegati. In pratica anzichè 48 effettivi ne risultano elencati solo 17 e ha chiesto chiarimenti per iscritto al sindaco Pomarico. Spero che Farina e/o altri impiegati scoprano anche altre cose altrettanto strane presenti su detto sito istituzionale. Qualche esempio? Non sono indicati tutti gli esercizi pubblici del settore ristorazione; E' stata pubblicata la grande castroneria secondo la quale il Torneo dei rioni risale al 1225 e che fu voluto da Federico Ii° di Svevia; Non sono indicate, fra i monumenti e le aree di interesse turistico, le aree archeologiche (es.: scavi di Via Erodoto).

venerdì 23 settembre 2011

=Il cons. com/le Carbone vuol vederci chiaro circa il rimborso della giornata lavorativa ai Consiglieri Com/li in occasione di Consigli e Commissioni.

Interrogazione al sindaco di Oria in merito al rimborso della giornata lavorativa per la partecipazione a Consigli Comunali e Commissioni ai Consiglieri Comunali che siano anche lavoratori dipendenti.

Trattasi di tre documenti in formato .pdf che potete leggere o scaricare ai seguenti link:


Richiesta_10-09-2011_-_Accesso_agli_atti_-_DIFFIDA.pdf

19-09-2011_-_Risposta_al_consigliere_Carbone.pdf

Interrogazione_-_23-09-2011.pdf

sabato 12 giugno 2010

ORIA - Dopo il "saltato" Consiglio Comunale l'opposizione accusa la maggioranza di evidente sofferenza.

Consiglio  Comunale
Sempre più evidente la sofferenza della maggioranza del Sindaco Ferretti.

In occasione del Consiglio Comunale tenutosi l’11 giugno scorso, richiesto dall’opposizione, sono comparsi soltanto gli stessi consiglieri di opposizione. Nessun consigliere di maggioranza era presente in aula, situazione che ha determinato lo scioglimento della seduta per mancanza del numero legale. Fermo restando che chi abbandona l'aula in ogni caso abbandona i problemi della Città , tale comportamento, verosimilmente giustificabile qualora fosse stato adottato dall’opposizione, è certamente inqualificabile se adottato dal Sindaco, dal Presidente del Consiglio e da tutti i suoi consiglieri di maggioranza.
Semmai ve ne fosse bisogno, l’ennesimo episodio a conferma dell’assoluta mancanza di dialogo istituzionale e dei continui tentativi di disconoscimento e di legittimazione del ruolo e della funzione dei Consiglieri Comunali di opposizione, soggiogando contestualmente gli interessi di tutti i cittadini, che incolpevolmente, purtroppo, subiscono

L’unico punto all’ordine del giorno prevedeva la discussione sulla grave irregolarità di gestione determinatasi a seguito della mancata approvazione del Rendiconto 2009 entro la scadenza dettata dalla legge (30 aprile). Le finalità del rendiconto, come dice la parole stessa, sono quelle di “rendere conto della gestione” e quindi di fornire informazioni sulla situazione patrimoniale e finanziaria, sull’andamento economico e sui flussi finanziari di un Ente Locale. Argomenti che evidentemente non preoccupano il Sindaco Ferretti e la sua maggioranza.
Giova precisare che la mancata approvazione del rendiconto entro i termini fissati dalla Legge (30 aprile), che a quanto pare Il Sindaco Ferretti non intende proprio rispettare, ha determinato rilevanti conseguenze negative per il Comune di Oria, ossia l’assoggettamento alla condizione di Ente strutturalmente deficitario, il divieto di ricorrere all’indebitamento, l’impossibilità di utilizzare l’eventuale avanzo di amministrazione ecc. Ma Questi problemi, evidentemente, non importano al Sindaco Ferretti.
Nonostante la circolare n. 6/2009 del Ministero dell’Interno, dipartimento finanza locale, richiamata dai consiglieri di opposizione, abbia evidenziato come l’approvazione del rendiconto entro i termini di legge sia un adempimento di assoluta rilevanza nella gestione amministrativa e contabile, per cui rientra sicuramente tra gli atti urgenti e improrogabili, il Sindaco Ferretti e la sua maggioranza, come già avvenuto lo scorso anno, adottano un comportamento del tutto irresponsabile, certamente non dignitoso e rispettoso nei confronti di tutta la collettività amministrata.
Questa Amministrazione non è nuova ad atteggiamenti di questo tipo, basti ricordare che il rendiconto dell’Esercizio Finanziario 2008, ha visto la sua approvazione solo nel mese di agosto 2009 e tutto perché non si raggiungeva l’accordo sulla terna del collegio dei revisori dei conti. Tizio anziché Caio….. Caio altrimenti ce ne andiamo tutti a casa, replicava qualcun altro.
Dovere istituzionale di un Sindaco diligente è certamente quello di riferire in consiglio comunale, soprattutto se richiesto dall’opposizione
Occorrerebbe ricordare al Sindaco che un mediocre padre di famiglia amministrerebbe la “cosa pubblica” con maggiore senso di responsabilità e certamente non fuggirebbe ignominiosamente di fronte ai propri doveri Istituzionali
Occorrerebbe ricordare al Sindaco che fin dal suo insediamento ha affermato che le decisioni sarebbero state trasparenti e condivise.
A noi interessa evidenziare la teoria di fondo di atteggiamenti di questo tipo, mirati solo a far venir meno la possibilità di mettere in chiaro l’evidente stato di criticità in cui versa l’Ente in ordine alla gestione tecnico-amministrativa e contabile, senza parlare dell’aspetto politico, ancor più disastrato.
Si assiste ormai da tempo ad una gestione personalistica dell’attuale Esecutivo che contrasta con gli interessi collettivi della Città e non è rappresentativa dei bisogni reali dei cittadini. La gestione delle risorse economiche è improntata e decisa in maniera assolutamente verticistica e non risponde alle priorità della collettività amministrata.
Può essere considerato responsabile il comportamento di un sindaco e della sua intera maggioranza che non si presentano ad un consiglio comunale che prevedeva la discussione di un argomento così importante?
Possono queste persone amministrare una Città’?
A voi lettori la risposta.

I Consiglieri Comunali Luciano De Nuzzo, Egidio Conte, Antonio Metrangolo, Mauro Marinò, Antonio Fullone, Domenico D’Ippolito, Tommaso Carone, Angelo Galeone, Giuseppe Malva Giancarlo Marinò

lunedì 7 giugno 2010

Sinistra, Ecologia e Libertà, a proposito delle prossime elezioni amministrative ad Oria.

Le elezioni amministrative comunali della primavera 2011, rappresentano per la città di Oria un appuntamento storico decisivo per le sorti di una comunità oramai sull’orlo del baratro su cui è stata condotta dalla politica inetta e sciagurata posta in essere dalle amministrazioni del centrodestra.
Occorre elaborare un progetto politico nuovo che ponga al centro delle sue dinamiche i cittadini oritani, i loro bisogni, le loro speranze in una città migliore, nonchè l’esigenza di avere una classe politica all’altezza del compito difficile che è chiamata ad adempiere.
Il centro-sinistra, in tutte le sue componenti, deve assumersi la grande responsabilità di dare una risposta concreta alle esigenze di rinnovamento che vengono dalla società, di proporre e realizzare un nuovo modello di governo del territorio, avviare una necessaria moralizzazione della politica locale, costruire insomma una seria alternativa di governo capace di rappresentare quella svolta politica attesa da un decennio.
La costruzione di una coalizione intorno ad un progetto riformatore è la prima ineludibile esigenza, la seconda è quella della scelta degli uomini che questo progetto devono realizzare e fra questi ovviamente la figura più importante che è rappresentata dal candidato sindaco.
E’ compito della dirigenza delle forze politiche del centro - sinistra dare una risposta anche su questo, indicare all’unisono la persona maggiormente adatta a rappresentare la sintesi delle diverse identità presenti all’interno della coalizione, una personalità di sicuro prestigio e di forte radicamento sul territorio che rappresenti garanzia di buon governo.
Diversi sono i metodi di selezione, dall’indicazione comune dei partiti e dei movimenti alle primarie di coalizione, eventualità quest’ultima che può verificarsi solo qualora la ricchezza del panorama politico e delle risorse umane che si avranno a disposizione, rendano oggettivamente difficile la scelta.
Le primarie, pertanto, rappresentano solo uno dei metodi possibili di scelta del candidato, ma non ne sono certo lo strumento principe, si ricorre a tale mezzo solo nell’acclarata e oggettiva impossibilità di trovare una soluzione politica ampiamente condivisa, ma le stesse inoltre, vanno decisamente disattese quando vengono invocate a soli fini speculativi, trasformandole così da strumento di scelta democratica e di iniziativa politica, in un momento di divisione e disgregazione, o ancora peggio di effimera e momentanea notorietà di soggetti che mai potrebbero rappresentare un progetto tanto ambizioso quanto utile per la città quale è quello che i partiti del centrosinistra vogliono offrire.
Ovvio in questo progetto, che Sel ritiene assolutamente necessario rafforzare l'alleanza politica con il centrosinistra ad iniziare dal Partito Democratico, cercando di creare le condizioni per una proposta unitaria e di svolta.
Non ci interessano le posizioni massimaliste e politicamente marginali di coloro che vedono nell'isolamento e nell'autoreferenzialità l'unico loro orizzonte politico.

Coordinatore SEL - Oria
Avv. Cosimo Assanti

martedì 9 marzo 2010

Appello bipartisan sulla campagna elettorale pugliese: «occhi aperti, c’è troppo denaro»

(Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno online, art. del 9.3.2010)
Etica pubblica e costi della politica, i deputati Cinzia Capano (Pd), Benedetto Fucci (Pdl), Angelo Sanza (Udc) e Pino Pisicchio (Api) lanciano un appello bipartisan a politica e cittadinanza, proprio mentre «la campagna elettorale entra nel vivo». «I cittadini - affermano - sono chiamati a compiere un gesto di responsabilità nell’esercizio di una scelta che riguarderà idee, programmi, comportamenti, ma anche preferenze di donne e uomini, adoperando uno strumento, la legge elettorale con voto ai candidati, utile a ricomporre la frattura tra rappresentanza e consenso registrata negli ultimi anni. Uno strumento straordinario, che mette nelle mani degli elettori e non dei capi partito, la composizione di un’assemblea legislativa come quella regionale».

I parlamentari denunciano il verificarsi di alcuni rischi, a partire «dall’immissione di quantità ingiustificate di danaro nella battaglia elettorale». «Non ci riferiamo soltanto a quella impegnata per la pubblicità - dicono - , ma esiste, purtroppo, anche una forma di impiego di danaro e di offerta di promesse che fa leva sul bisogno della gente, sulla fragilità della condizione giovanile nel Sud, sulla disoccupazione». «E’ la forma più pericolosa e vile - incalzano - perché specula sulle difficoltà di chi non riesce a difendersi e si rivolge a chi rappresenta la politica per chiedere soltanto che siano adempiuti i principi costituzionali del diritto al lavoro, all’istruzione, alla salute, alla giustizia».

«Ogni volta che accettiamo baratti di questo genere - concludono - rinunciamo ad una parte della nostra portentosa arma elettorale che è il voto di preferenza. Dunque votiamo per convinzione politica, per valutazione dei programmi, ma scegliamo candidate e candidati sulla base di ciò che hanno da dire, e non lasciamoci abbagliare dagli “effetti speciali”, non accettiamo di scambiare il voto dietro promesse o doni».

sabato 30 gennaio 2010

Tre oritani candidati alle regionali: Pino Carbone; Egidio Conte e Giov. Taurisano.

(Fonte Gazzetta del Mezzogiorno del 30.1.10)
A sostegno di Poli Bortone pronti «Io Sud» e «Udc»
• La notizia è di queste ore: la sen. Adriana Poli Bortone sta valutando se presentarsi con due liste - «Io Sud» e «Udc» - in tutti i collegi provinciali o se fare un’unica lista che nel logo rechi i due simboli raccolti insieme o se, di volta in volta, a seconda delle realtà territoriale, presentarsi con una lista unitaria o con due liste concorrenti.
Si è parlato anche di questo, nelle scorse ore, tra la candidata alla presidenza della Regione ed i referenti locali di «Io Sud» e Udc» nel Brindisino come nelle altre provincie.
Il discorso sembra sia rimbalzato anche nella sede del governo regionale, tanto che dovrebbe essere investito della questione anche il Gruppo consiliare Udc.
Di certo c’è che, nel Brindisino, sia «Io Sud» sia l’«Udc» hanno soltanto - come dicono i dirigenti locali - l’imbarazzo della scelta, perchè diverse candidatura sono state avanzate da pezzi della società locale, sia considerando questa sotto l’aspetto socio-economico, sia sotto l’aspetto sociale.
IO SUD -E, dunque, per il movimento della sen. Adriana Poli Bortone, «Io Sud», dovrebbero essere della partita i vertici istituzionali e quelli politici: si parla della candidatura di Natale Curia, assessore provinciale e di Nicola Frugis, coordinatore provinciale.
A costoro dovrebbero unirsi, in lista, Giuseppe Salonna, Annamaria Petraroli e Domenico Mancini, già sindaco di Erchie e nella passata legislatura, assessore provinciale ai Lavori pubblici con il presidente Michele Errico.

UDC - Si sgomita di più nell’Udc.
Secondo alcuni bene informati il leader nazionale Pier Ferdinando Casini sembra ben lieto del movimento che si è andato consolidando dalla primavera 2009 ad oggi.
Di certo, quanto alle candidature, c’è che sarà della partita il commissario provinciale Euprepio Curto. Ci saranno gli ex amministratori comunali e provinciali, Ciro Argese, Franco Mastro ed Egidio Conte e dovrebbe esserci anche un amministratore in carica. Si tratta di Enzo Ecclesie, attuale assessore provinciale alle Politiche del Lavoro.
Di più: circolano i nomi di Enzo Gallone e di Marco Mitrotta e di Raffaele Iaia a Brindisi, ovviamente con riferimento alle diverse aree di appartenenza, perchè se Gallone è più vicino alle posizioni dei socialisti, Mitrotta è da sempre vicino alle organizzazioni cattoliche.
E non finisce qui, perchè tra i possibili candidati alla Regione per l’Udc vi è anche Elio Spennati, già candidato sindaco ad Ostuni e di Remo Semeraro a Fasano.
Interpellato personalmente sui nomi dei possibili candidati, il commissario provinciale Euprepio Curto ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Dopo aver sottolineato il clima di entusiasmo, ha soltanto fatto presente che «è intenzione dell’Udc realizzare una lista all’alte zza delle aspettative della gente, che non sono certamente di poco rilievo».
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Assetti già definiti in Pdl e «Puglia prima di tutto» «Alleanza Puglia» attende.
Tutti riconfermati i consiglieri uscenti
• La campagna elettorale è già iniziata: Rocco Palese ha fatto la sua prima comparsa nel Brindisino lunedì scorso a Mesagne, in occasione di una manifestazione a sostegno del candidato sindaco Vincenzo Incalza, e la sua presenza è sembrata a molti la prima di una serie che da qui al 28 marzo porterà più volte nel Brindisino il candidato designato del Pdl.
Molto dipende, infatti, da come risponderanno gli elettori di questa parte di terra pugliese ed anche il Pdl, del resto, ha dovuto fare sintesi nelle candidature così come accaduto dall’altra parte dello schieramento.
Cinque anni addietro, di là, concorrevano Ds e Margherita, ora confluiti nel Pd. Cinque anni addietro, nel centrodestra, Forza Italia ed Alleanza avevano presentato liste autonome: ora nella lista del Pdl.
PDL -In essa ci sono i consiglieri uscenti Marcello Rollo e Giuseppe Marinotti, eletti cinque anni addietro, rispettivamente, in Forza Italia ed in Alleanza nazionale.
E poi? Una volta ufficializzata la rinuncia di Trizza, a far parte della lista dovrebbero essere indicati Piero Iurlaro, presidente del Consiglio comunale a Francavilla Fontana e vicinissimo al coordinatore provinciale on. Luigi Vitali; Maurizio Friolo, già vicepresidente della Provincia di Brindisi con Nicola Frugis e vicinissimo alle posizioni del sen. Michele Saccomanno; Donata Magli da Ostuni; Nicola Ciracì, capogruppo Pdl in Consiglio provinciale, proveniente da Forza Italia, e Antonio Scianaro, vicesindaco del Comune di Fasano e proveniente da Alleanza nazionale.
PUGLIA PRIMA DI TUTTO -Accanto alla lista ufficiale del Popolo della libertà, così come accadde l’altra volta, ci sarà anche la lista del presidente, capace di raccogliere i fermenti che nel centrodestra non possono essere candidati nella lista ufficiale e che in ogni caso non appartengono nemmeno ad altre esperienze politiche.
E nella formazione di questa lista - il nome resta quello della compagine che ha sostenuto cinque anni addietro il governatore uscente ed attuale ministro, on. Raffaele Fitto - ci sarebbero Nicola di Donna, espressione dell’elettorato brindisino, e Danilo Crastolla una volta in quota all’Mpa e già consigliere regionale; Franco De Biasi da Carovigno; Pino Carbone da Oria e Giovanni Taurisano da Francavilla Fontana, mentre uno spazio tutto in rosa è stato individuato nella candidatura della sanvitese Silvana Errico a lungo leader di un raggruppamento di liste civiche.
ALLEANZA PUGLIA -Non ancora definita, invece, la lista «Alleanza Puglia».
In essa - a quanto è dato sapere - dovrebbero esprimere le loro potenzialità i cosiddetti partiti minori che fanno capo, in ogni caso, al centrodestra ed all’attuale esperienza di governo nazionale. Ci saranno, dunque, espressioni del Partito socialista di Caldoro e ci saranno i Liberal democratici di Giovanardi, ma ci saranno anche espressioni del mondo dell’associazionismo, che ha ritrovato vigore proprio in questi anni su alcuni temi specifici, dall’ambiente alle questioni identitarie, passando per le questioni relative alla dottrina sociale della Chiesa ed all’identità europea.
In queste ore tiene banco il tema della presenza femminile nelle liste: al momento sembra esigua, «ma le liste - dicono in molti - sono ancora aperte, molte cose possono ancora essere definite e non si escludono sorprese».Come a dire che l’utlima parola non spetta certamente ai vertici locali delle singole forze in campo, ma tutto va ricompreso in un’ottica più ampia.

giovedì 28 gennaio 2010

Interpellanza Cons. M. Marinò: L'annoso e cronico problema delle auto private parcheggiate sul piazzale del Municipio.

Spett.le Sindaco del Comune di Oria

Oggetto: 4° interpellanza – parcheggio libero non autorizzato piazzale comunale.

Il sottoscritto Mauro Marinò Consigliere Comunale del Comune di Oria, regolarmente eletto dai cittadini e nello svolgimento del proprio mandato elettorale,
premesso che:
- dalla data del suo insediamento la S.V. continua ad utilizzare e a fare utilizzare il piazzale antistante l’ingresso al Comune di Oria come parcheggio gratuito per la sua auto e per le auto di alcuni dipendenti comunali ed alcuni assessori;
- il sottoscritto ha più volte ed in maniera formale anche chiesto i motivi che spingono la S.V. ad assumere un atteggiamento menefreghista nei confronti delle regole e del vivere civile;
- tale comportamento incivile, porta ovviamente a loro insaputa, a far a fare ad alcuni cittadini, la stessa cosa, provocando ovviamente la rottura di alcuni pezzi del piazzale e la caduta dai veicoli dell’olio dei motori, che lei più volte ha ordinato di fare rimuovere dalla pavimentazione del piazzale;
- nella seduta del Consiglio Comunale del 11.11.2009 il sottoscritto ha richiesto per iscritto alla S.V. “da quando e con quale atto sia possibile parcheggiare sul piazzale del Comune di Oria”;
- che nella seduta dell’ultimo Consiglio Comunale non lei, come dal sottoscritto richiesto, ma il Responsabile del 5° Settore, ha risposto per iscritto, allegando anche copia dell’ordinanza n° 79 del 27.08.2001 (allegata alla presente), all’interrogazione sopra citata, che cita testualmente “ORDINA con effetto immediato l’istallazione di un divieto di transito con pannello aggiuntivo eccetto disabili e Forze di Polizia”.
- che tale ordinanza vieta categoricamente il transito dei veicoli non autorizzati e che nemmeno prende in considerazione, per quelli autorizzati, la possibilità che possano gli stessi, in maniera continua e duratura nel tempo (autoveicoli per disabili e forze di polizia) utilizzare lo stesso come parcheggio libero;
- che nelle strade adibite a parcheggio a pagamento, il piazzale del Comune di Oria non è stato inserito, ne tanto meno come parcheggio libero;
- che alla data odierna il piazzale antistante il Comune è ancora una volta solo utilizzato a parcheggio libero della sua autovettura, dalle autovetture di alcuni dipendenti comunali e di alcuni assessori;
- da quello che il sottoscritto ha potuto rilevare, nessuna sanzione prevista dal vigente codice della strada è stata formalizzata nei confronti dei trasgressori, ne da Comando dei Vigili Urbani, che proprio al Comune ha la propria sede principale, ne dai Carabinieri della stazione di Oria,
con la presente chiede di sapere:
1. i motivi per i quali la S.V. continua, in maniera del tutto menefreghista e soprattutto non rispettosa delle leggi ad utilizzare il piazzale del Comune di Oria a parcheggio libero della sua auto;
2. i motivi per i quali alcuni dipendenti comunali ed alcuni assessori, pur sapendo, copiano il suo irrispettoso modo di agire, parcheggiando anche loro, la propria autovettura sul piazzale del Comune di Oria;
3. se alla data odierna la S.V. ha emesso una nuova ordinanza che permette a lei e ad alcuni dipendenti comunali ed assessori di parcheggiare liberamente sul piazzale del Comune di Oria;
4. se quanto sopra fosse vero come mai il piazzale del Comune di Oria, non lo si adibisce a parcheggio a pagamento o non lo si inserisce come parcheggio libero, facendolo utilizzare a tutti i cittadini;
5. come mai, anche se più volte sollecitato, non ha ancora provveduto a fare istallare l’idonea segnaletica verticale di “Divieto di transito” così come indicato nell’ordinanza sindacale n° 79 del 27.08.2001;
6. se sono state effettuate sanzioni previste dal codice della strada, alle autovetture che in maniera trasgressiva hanno parcheggiato sul piazzale del Comune di Oria;
7. se ciò fosse vero, come mai chi doveva vigilare non lo ha fatto;
8. quali autovetture (con le rispettive targhe) del Comune di Oria (forze di Polizia Municipale) possono, in maniera eccezionale, transitare sul piazzale del Comune di Oria.
Con la presente inoltre il sottoscritto le chiede di informare in maniera formale e di darmene la relativa copia, la stazione dei Carabinieri di Oria dell’esistenza dell’ordinanza n° 79 del 27.08.2001 e di sollecitarli a fare rispettare quanto con la stessa ordinato.
Certo di una risposta nei termini stabiliti, si porgono distinti saluti.
Oria, lì 26.01.2010
Il Consigliere Comunale Mauro Marinò

lunedì 25 gennaio 2010

Il consigliere provinciale prof.Fistetti sulla vittoria di Nichi Vendola

La schiacciante vittoria di Nichi Vendola alle primarie non può non aprire una fase di seria riflessione soprattutto nella provincia di Brindisi, dove, come è noto, la coalizione di centrosinistra, guidata da Massimo Ferrarese, risultata vincente, era stata definita da D’Alema e Casini un “laboratorio politico” da sperimentare a livello più generale.
Tuttavia, molti sono gli insegnamenti che occorrerà trarre dalla vicenda esemplare delle primarie.
In primo luogo, si è rivelato un errore fatale pensare di costruire e/o di allargare le alleanze elettorali trasferendo meccanicamente in chiave regionale e nazionale un’esperienza valida in sede locale.
Il rischio che si corre è di inventare una formula politica a tavolino, che sa di ingegneria politica, evitando così di fare i conti con i movimenti, le correnti e le istanze della società reale e con le rappresentanze istituzionali di riferimento.
Questa illusione di autosufficienza ha condotto il centrosinistra brindisino a ritenere superfluo – o un lusso non necessario – il dialogo con la sinistra democratica.
E’, quindi, ora di avviare un confronto franco e leale all’interno del centrosinistra brindisino per conseguire un duplice obiettivo: battere il centrodestra nella prossima battaglia per le regionali e rafforzare la “governance” provinciale per affrontare sempre meglio le sfide di una modernizzazione sostenibile del nostro territorio (sviluppo, ambiente e cultura).
Per questo, è importante ritrovare attorno a Nichi Vendola un più ampio e forte senso di unità da parte di tutte le forze laiche e cattoliche del centrosinistra, mantenendo aperto il canale del dialogo ed alimentando la volontà dell’intesa con tutti coloro che hanno a cuore le sorti della nostra terra.
Brindisi, 25/01/2010

sabato 23 gennaio 2010

Vendolando..........


Domani la sfida del "Berlusconi rosso" con Francesco Boccia. Quel misto di stordimento e rabbia con cui il partitone si avvia ad una sconfitta annunciata.
Regionali, ciclone Vendola in Puglia. Opa ostile sul Pd alla ricerca di un leader (di CURZIO MALTESE)
BARI - "Guagliò, calmi, che la capa gira!". È diventato lo slogan amaro nei quartier generali del Pd. La "capagira" significa il misto di stordimento, rabbia e impotenza col quale oggi il partitone s'avvia a una sconfitta annunciata contro il guerrigliero Nichi Vendola. "Uno che era finito sei mesi fa e noi siamo stati capaci di trasformare in Che Guevara" dicono i vecchi militanti. Soffiano mazzate di vento gelido sul lungomare di Bari e perfino quelle tirano per Vendola. Domenica la gente non andrà in gita e più gente va a votare le primarie, tanto più sale il vantaggio del governatore sullo sfidante. La domanda della gente pugliese non è se vincerà "Nichi o Boccia", dove già la scelta di nome o cognome segna una distanza. Piuttosto "di quanto vincerà Nichi". Se con il dieci, il venti o il trenta per cento. È raro in effetti assistere a una vigilia tanto univoca. Non solo nei sondaggi, per quel che valgono. (notizia completa su www.repubblica.it)
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Articolo: Il ciclone finale di Vendola, di Luca Telese da "Il Fatto" - Quotidiano del 23 gennaio 2010. Per esempio a Taranto, quando le mamme in prima fila si commuovono con i bambini stretti tra le braccia e lui grida: “Voi lo sapete cosa c’è voluto, per andare a mettere i sensori sopra le ciminiere dell’Ilva! E poi per votare una legge regionale che obbligasse le imprese a ridurre il limite di emissioni di diossina da 10 nanogrammi a uno solo. Uno!”. E’ come un’onda di emozione, prima ancora che un sentimento politico, qualcosa che attraversa la platea: “E voi lo sapete che cosa ho detto al padrone dell’Ilva, quando ci ho parlato? ‘Dottor Riva, io con lei sono stato scostumato. Io spesso l’ho insultata, pubblicamente. L’ho criticata quando lei ha licenziato gli operai… quando ha fatto resistenza ai controlli. Perché vede, dottor Riva io la rispetto, ma non sono sul suo libro paga! Se lei da cattolico ama la vita, deve rispettare anche la vita dei bambini di Taranto che si ammalano di tumore!’”. E a qual punto boato, ovazione, applausi, cori dal fondo “Ni-chi, Ni-chi!”, nella città più avvelenata d’Italia. NICHI-EXPRESS. Se si vuole provare a capire cosa sta accadendo in Puglia, dove il ciclone di Nichi Vendola ancora una volta sconvolge i calcoli della classe politica e ribalta il verdetto di una partita che lo vedeva solo contro tutte le segreterie dei partiti del centrosinistra, non bisogna fare altro che seguirlo: ore, chilometri, discorsi a raffica, uno dopo l’altro. Oppure entrare nel suo quartier generale, a Bari, “La fabbrica di Nichi”. Un locale spartano arredato con materiali di recupero (tappi colorati per disegnare la cartina della Puglia, scatole di cartone al posto dei mobili, un logo con lettere di stoffa ritagliata) dove ogni giorno lavorano 30 volontari. Ci sono solo i tavoli: età media 25 anni, ognuno con il suo portatile, stanno tutto il giorno sulla rete a battere su Twitter e Facebook, ad aggiornare il sito, a coordinare i Nichi-express, ovvero gli autobus che fanno tornare in Puglia, gli studenti che vogliono votare alla primarie. “La fabbrica” da un contributo, i ragazzi pagano il resto (ogni autobus costa 2.500 euro). Ieri, giunti a quota 15 Nichi-bus, Ciccio Ferrara – l’uomo-macchina - ha allargato le braccia: “Abbiamo altre trenta richieste ma non abbiamo più una lira”. VIDEO LETTERE. Oppure, per esempio le video lettere. Ogni giorno, a notte fonda, Vendola torna dai suoi massacranti giri di comizi, e ne registra una nella stanzetta in fondo. C’è un ragazzo con la web cam, la scenografia di un muro con qualche adesivo attaccato e il candidato che scherza: “Oh, così sembra la prigione di Aldo Moro…”. Ma, ogni sera Vendola registra una video-lettera che finisce sul sito. Ai fuorisede, alle madri, persino una, agrodolce a Massimo D’Alema. Il giorno dopo quel messaggio diventa regolarmente il titolo di apertura della “Gazzetta del Mezzogiorno”. Guerriglia mediatica a costo zero, ma efficacissima. Ci sono anche i sei per tre, 34 in tutto (hanno svuotato le casse del comitato). La campagna pubblicitaria, invece, è stata approntata, a prezzo politico, dai creativi di Proforma. Un grande manifesto con Vendola contornato da una folla di ragazzi. Slogan: “Solo contro tutti”. Ma siccome “tro” è cancellato, lo slogan diventa: “Solo con tutti”. E tutti l’hanno capita, tranne Pierluigi Bersani e Massimo D’Alema, che ha denunciato un peccato di narcisismo (proprio lui, che ne è notoriamente immune). Ma se vuoi capire dove nasce il ciclone Vendola devi Vederlo all’opera, città dopo città, piazza dopo piazza, anche otto comizi al giorno. IRONIE ANTI-MACHO. Non ci sono due appuntamenti dove faccia lo stesso discorso. Per esempio a Brindisi, dove sfodera un registro tutto ironico, in cui scherza e persino sulla propria omosessualità. Esordisce citando uno striscione: “Anche qui, Donne per Nichi….”. Sospiro teatrale. “Non sapete quanto mi faccia piacere, ma devo confessarvi che questa cosa mi sta creando problemi a casa” (risate, applausi). Per esempio a Fasano, alle undici di sera, con un megafono di fortuna, nella piazza centrale, trecento persone strette nei cappotti e un freddo cane: “Il primo gesto di Nichi presidente – spiega il coordinatore che lo introduce – è stato riaprire i reparti del nostro ospedale chiuso da Fitto! Nichi, noi siamo qui perché non ce lo siamo dimenticati”. E lui risponde con un discorso contro il localismo, spiegando che la cosa di cui va orgoglioso “E’ aver riorganizzato dal nulla la protezione civile, che in questa regione non esisteva!”. Alcune volte Vendola si dimentica persino di fare un appello al voto per le primarie. Va nei posti e lega la sua storia a quella delle persone che incontra. A Foggia, mille persone, e gli “internalizzati” della Sanità (quelli che lavorano nelle cooperative dei subappalti e che lui ha fatto assumere) con gli striscioni: “Ci avevano raccontato che era il mercato che imponeva la vostra precarietà… Ma poi scoprivo che le ditte di sub-appalto pagavano i lavoratori in nero, li facevano lavorare più del contratto e li pagavano meno! Allora abbiamo fatto una società della regione, vi abbiamo assunto, e abbiamo risparmiato un milione di euro!”. A un certo punto si alza un uomo con un bambino: “Nichi, ho chiamato mio figlio Nicola, perché tu ci hai ridato la speranza!”. Scena simile a Lecce, un uomo grida: “Presidente, grazie a te mia moglie adesso è incinta”. Sorriso e battuta senza rete del governatore: “Oddìo, il padre chi è?”. Viene giù la sala e incredibilmente l’uomo non si offende (che altro potrebbe permettersi di scherzare così). ANELLO D’ORO. Ecco, se si vuole capire che cosa sta sorreggendo il governatore in queste ore bisogna sentirlo quando parla della vicenda dell’iscrizione nel registro degli indagati: “Questa estate, quando mi hanno sbattuto nel Tg1 di Monzolini con il titolo ‘Prostitute e cocaina’ stavo per mollare tutto. Ero disgustato. Ho detto a mia madre: ‘Meno male che papà non c’è più…”. Grida dalla sala: “Noooo! Nooo!”. E qui si innesta un numero quasi teatrale. Vendola si tocca il pollice, si sfila un anello d’oro: “Lo sapete cos’è questa? E’ la fede che un pescatore di Mola di Bari mi ha relegato quando sono stato eletto, il ricordo più ricco che aveva di sua madre. E’ il mio anello di fidanzamento con il popolo della Puglia! E io mai potrei macchiarmi di un reato, o di una scorrettezza, sapendo che lo porto al dito….Perché mi conoscete: io non ho case, non ho soldi, non ho truppe cammellate. Ho solo la mia onestà!”. Di nuovo gli applausi lo sommergono. Oppure quando racconta: “Il più bel regalo di Natale che ho ricevuto è la lettere di Danielle, madre di tre bambini, che mi ha scritto: ‘Ho passato bene il primo natale della mia vita, grazie di avermi aiutata’”. Quando D’Alema e i suoi uomini attaccano Vendola gli rimproverano di essere “un raccontatore di sogni”. Uno “Jacopo Ortis”, “un poeta”. Ma quando giri per le piazze di questa campagna elettorale, invece, trovi pezzi di comunità che sono stati toccati dall’inedita ed eclettica rete del Welfare vendoliano. Non solo madri e disoccupati, pazienti, ma un pezzo di borghesia che spesso è stato catturato fuori dai confini della sinistra. Costruttori – come Fabrizio Tardoni, vicepresidente di confindustria Taranto - conquistati dall’idea “dell’edilizia eco-compatibile”. Oppure imprenditori che si sono buttati sul business dell’eolico (”Compravamo energia, ora siamo il primo produttore italiano”). O incuriositi dal tormentone dei pannelli solari: “Lo sapete? A Verona, alla fiera del solare, c’era un solo politico italiano. E sapete chi era? Io! Ho visto dei pannelli di nuova generazione che assorbono dieci volte più energia dei vecchi. Se vinco li voglio su ogni edificio pubblico di questa regione! E voglio vendere ancora più energia!”. Scelte politiche che gli hanno portato l’unica dichiarazione di voto che Beppe Grillo abbia fatto per un politico in questi anni: “Il movimento cinque stelle non si presenta e invita a votare per Vendola”. Per non parlare delle borse di studio e dei master pagati ai giovani (il vero motore del sistema vendoliano) in tutta Europa: 10, 15mila euro a fondo perso con una sola condizione: “Noi abbiamo fatto studiare gli splendidi ragazzi di questa regione – ha raccontato Vendola a Bari - anche quelli che non vengono da famiglie povere. Con una sola condizione: che provino a tornare a casa, e a portare le loro conoscenze qui, nella loro terra”. E così, in ogni città e paese in cui Vendola mette piede, appena scende dalla macchina c’è una ragazza che fa: “Sono Giulia, ho fatto Bollenti Spiriti l’anno scorso!”. C’è un pezzo di Puglia che lo ama per queste cose, e non è quel tipo di consenso che si può costruire in una settimana o un mese. L’ultimo anello di ragionamento è l’unica strofa che si ripetete su tutte le piazze: “Sì, sono solo, perché non sono mai rimastro intrappolato nel palazzo. Sono solo perché con la nostra esperienza di Riformismo radicale abbiamo fatto passare la pubblica amministrazione della Puglia, in cinque anni, dal feudalesimo al capitalismo. Sono solo perché non ho paura”. L’ultimo miracolo di Vendola è tutto qui: aver trasformato la propria debolezza nella propria forza. E aver usato la guerra di D’Alema come un lavacro rigenerante. E così, per seconda volta, se Vendola perde sarà “Jacopo Ortis” come vuole D’Alema, ma se - come sembra - vince le primarie contro gli apparati, viene proiettato alla vittoria alle regionali.
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“Attacca il ciuccio dove vuole il padrone” di Vincenzo di Tria, Sindaco PD di Terlizzi (BA)

Sono convinto che la vittoria di Nichi in questa seconda sfida con Francesco Boccia sia già scritta da tempo. L’ha scritta lo stesso PD con la sua balbuzie e le sue contraddizioni, e la suggellerà il popolo delle primarie nella giornata di domenica; dopo di che bisognerà cantare il requiem ad una classe politica che ha perso la capacità di percepire gli umori, i sentimenti e i risentimenti del proprio elettorato.
Facciamo un passo indietro alle primarie di ottobre per la scelta del segretario regionale del PD: tutti tre i candidati (Blasi, Emiliano e Minervini) si professano convinti sostenitori del governatore Vendola e si impegnano pubblicamente a sostenere la sua ricandidatura per le imminenti elezioni regionali. Vince Blasi e la musica cambia, si comincia a parlare di Michele Emiliano come candidato alla carica di governatore, nonostante la sua recentissima elezione a sindaco di Bari, e consapevoli che una sua candidatura significherebbe tornare al voto nella città capoluogo appena riconquistata, una follia che sgomenta il centrosinistra pugliese; lo stesso Emiliano si affretta a smentire con frasi inequivocabili del tipo “sputatemi in un occhio se mi candido”, ma da Roma si rafforza l’idea che lui sarebbe l’unico a tener salda la stramba alleanza con l’UDC (che intanto in altre regioni si accorda col centrodestra). All’improvviso, e senza alcuna consultazione dell’assemblea regionale, Sergio Blasi candida il sindaco di Bari che accetta, ma prima, indovinate un po’, bisognerà porre mano alla legge elettorale regionale che gli impedirebbe di reggere Bari e contemporaneamente correre per la carica di presidente della regione Puglia. Ed ecco che il partito che a Roma si batte contro le “leggi ad personam”, in Puglia tenta di cucire su Emiliano l’abito legislativo, tra i mugugni e lo sconcerto della base del PD. Non si può fare: troppo complicato e poi il partito è in rivolta e chiede a gran voce la convocazione dell’Assemblea Regionale per discutere del cul di sacco in cui ci si è cacciati. Ma ecco che scende in campo Massimo D’Alema, già all’opera da Roma sul problemaccio pugliese, il tema è: come fare a perdere la Puglia?
L’ordine è allargare all’UDC, costi quel che costi, anche immolando uomini fidati e competenti, ed ecco che scompare Emiliano e scende Francesco Boccia, direttamente indicato dalla segreteria romana come la vittima sacrificale più adatta (ha già perso una volta con Vendola e quindi è già abituato alle scottature).
In tutto questo farfugliare i cittadini pugliesi e ancor più gli elettori del PD si sono più volte chiesti che senso ha tutto questo? Perché non si ricandida un presidente che ha ben governato, per stessa ammissione del PD, cambiando il volto della Puglia e facendola diventare, con l’apporto del PD e dei suoi assessori in giunta, la regione più competitiva del meridione d’Italia.
Ma si sa, dalle nostre parti si dice “attacca il ciuccio dove vuole il padrone”, e il “ciuccio” Vendola va attaccato al palo, non deve correre questo giro perché così vuole quello che sembra essere il “padrone” del momento, Massimo D’Alema, che ha ben altri progetti per la Puglia, ma quali? Qual è il programma per le prossime regionali? Qual è la piattaforma programmatica su cui lavorare con l’UDC? Quali sono i punti di contatto con il partito di Casini e perché corre in altre regioni col PDL? Siamo sicuri di andare d’accordo con un alleato che la pensa in modo molto diverso da noi su tanti temi all’ordine del giorno della politica nazionale e regionale? Senza l’UDC si perde? E se perdessimo ugualmente per debolezza di uomini e programmi?
In tutta questa confusione l’unico che ha mantenuto compostezza e coerenza è stato Nichi Vendola, fermo nella sua decisione di candidarsi e di continuare a dare battaglia per le cose in cui crede, che sono poi le cose in cui credono gran parte degli elettori di centrosinistra: lotta al precariato e nuove politiche giovanili, salvaguardia dell’ambiente ed incentivazione delle energie alternative, chiusura al nucleare e alle trivellazioni sulle coste pugliesi, salvaguardia dell’acqua pubblica, efficientazione delle reti di trasporto, tutela e sviluppo armonico del territorio, nuove politiche sociali, ecc. L’ha fatto bene in questi anni? La Puglia dopo la Lombardia è la regione che ha visto crescere di più il Prodotto Interno Lordo ed è la regione che ha totalizzato il maggior incremento dei flussi turistici.
Certo, Nichi ha “toppato” sulla sanità ed ha peccato di presunzione in più di un’occasione, ma resta un politico lungimirante, coerente e pulito, una merce rara nel panorama attuale della politica italiana. È per questo che viene apprezzato dal popolo del centrosinistra (e non solo), che è diverso dall’elettorato berlusconiano e non ubbidisce agli ordini di scuderia se gli obiettivi sono contraddittori e poco trasparenti.
È per questo che sono convinto nella vittoria di Nichi e sono fiducioso anche nella sua riconferma come governatore. Con programmi chiari ed una linea ferma possiamo vincere bene e governare anche meglio da marzo in poi. La Puglia può continuare a crescere da domenica in poi.

lunedì 11 gennaio 2010

IL MIRACOLO: La moltiplicazione dei partiti.

pani_pesci.jpg
Sembra proprio un miracolo quello che sta succedendo sui partiti in Puglia: la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Di colpo in questi giorni di febbrili trattative per individuare i candidati alla presidenza della regione i partiti pugliesi sono proliferati a decine. Boccia annuncia che dieci liste appoggiano il suo progetto politico, ma a quanto pare anche Vendola avrebbe altrettanto partiti dalla sua parte, dal PDL fanno sapere che altri dieci partiti sostengono il centro destra e Adriano Poli Bortone, che ormai correrà da sola, annuncia che con "Io Sud" ci sono altri sei partiti. Ma quanti sono i partiti in Puglia? A meno che non si voglia vendere per partiti sigle in grado di rappresentare appena una decina di voti, compresi quelli dei fondatori. E meno male che il sistema politico si stava indirizzando verso la semplificazione partitica.
(L.d.M. dal Quotidiano di domenica 10.01.2010)

domenica 10 gennaio 2010

Vi confermo che la senatrice Poli Bortone fa parte dell'UDC.

Foto del Senatore Adriana POLI BORTONE
Qualche ora fa mi ha telefonato un amico chiedendomi di verificare se è vero quanto scritto ieri dalla Gazzetta del Mezzogiorno (e da me riportato) circa l'appartenenza della senatrice Poli Bortone all'UDC.
Orbene ho controllato sul sito www.senato.it ed ho avuto conferma che detta signora fa parte del Gruppo del Senato denominato "UDC - SVP - Autonomie" dall'8 ottobre 2009.
Dello stesso gruppo fanno parte:
* D'Alia Gianpiero
* Pinzger Manfred
* Bianchi Dorina
* Fosson Antonio
* Andreotti Giulio
* Colombo Emilio
* Cossiga Francesco
* Cuffaro Salvatore (meglio conosciuto come Totò Cuffaro, ex Presidente della Regione Sicilia - cliccare QUI e QUI per sapere qualcosa di lui)
* Giai Mirella
* Peterlini Oskar
* Thaler Ausserhofer Helga
Quindi il quotidiano in questione non si è sbagliato, anche se oggi sottolinea che detta "signora" si sarebbe affrancata dall'UDC e sarebbe disposta a correre anche da sola.

domenica 27 dicembre 2009

Interrogazioni al sindaco da parte del PD: Gestione personale e prelievo dal Fondo di riserva.

GRUPPO CONSILIARE DI ORIA
Oria, 23 dicembre 2009
Al signor Sindaco di Oria
OGGETTO : GESTIONE DEL PERSONALE - MOBILITA' INTERNA – PROGRESSIONE VERTICALE – PROGRESSIONE ORIZZONTALE – INTERPELLANZA EX ART. 23 REGOLAMENTO CONSIGLIO COMUNALE
Il sottoscritto consigliere comunale è venuto a conoscenza di una serie di atti e provvedimenti che hanno e che stanno modificando l'assetto organizzativo degli uffici comunali e l'utilizzazione e la gestione del personale.
E' avvenuto infatti che per la terza volta nel corrente anno la giunta comunale ha modificato il piano del fabbisogno del personale, da ultimo con la delibera n. 148 del 30.09.09, che è stata data esecuzione alla progressione economica orizzontale del personale con determinazione del responsabile n. 1233 del 11.12.09 del registro generale, che è stata disposta mobilità interna intersettoriale con disposizioni di servizio prot. n. 21932 e n. 21936 del 3.12.09, che sono state riconosciute indennità annuali di responsabilità per l'anno 2008 in modo difforme e incoerente rispetto agli incarichi originariamente assegnati ex art. 17 CCNL e sulla base della contrattazione decentrata.
Dall'esame degli atti e dei provvedimenti innanzi indicati, dalla verifica dei risultati che tali provvedimenti produrrebbero sull'organizzazione degli uffici e sulla gestione del personale e dallo stato complessivo degli uffici e del personale emergono taluni aspetti poco chiari con riferimento alla programmazione del fabbisogno, alla efficienza degli uffici e all'utilizzazione delle risorse umane, così come sfugge, probabilmente per limiti di chi scrive, quale sia la complessiva politica del personale dell'amministrazione comunale da Lei presieduta.
L'ennesima modifica del piano del fabbisogno del personale non sembra in linea con una sana e trasparente programmazione del personale che dia efficienza e certezze alla riorganizzazione degli uffici, potendo invece rappresentare la spia di una politica del personale piegata su esigenze contingenti e di circostanza.
E peraltro la notizia secondo la quale sarebbe stato adottato ma non ancora pubblicato un provvedimento per la progressione verticale di tre dipendenti, che avrebbe ingenerato e causato dissensi e contrasti sia fra le forze politiche di maggioranza che nell'ambito del personale e che perciò sarebbe stato ritirato, aggrava le preoccupazioni innanzi rappresentate, adombrando il sospetto di una gestione troppo politicizzata del personale.
La vicenda della progressione economica orizzontale non getta luce diversa dal momento che presta il fianco alla critica sotto doversi profili: essa è stata estesa a tutti i dipendenti snaturandola dalla sua funzione tesa alla razionalizzazione e gestione dei processi di riorganizzazione e/o riqualificazione dei servizi; mentre però da un lato è stata estesa a tutti, dall'altro sembrava dover essere riconosciuta a 44 dei 46 dipendenti che avevano proposto istanza, tant'è che la determina di adozione recava l'approvazione della graduatoria di 44 dipendenti con esclusione quindi di due dipendenti appartenenti uno alla categoria B3, l'altro alla categoria C4; la valutazione del responsabile del servizio è stata operata con criteri che hanno poi dato vita a una graduatoria che contraddice la scelta di assicurare a tutti la progressione economica; i criteri adottati e la valutazione effettuata può ragionevolmente presumersi siano stati ragione e motivo di profondo disappunto e disagio da parte dei dipendenti mal valutati, ai quali sono stati assegnati dei veri e propri voti troppo spesso ampiamente inferiori alla sufficienza; la graduatoria è stata peraltro integralmente pubblicata all'albo pretorio, con esposizione di dati e risultati personali di ciascun dipendente esposti alla conoscenza di chiunque in violazione del principio di pertinenza e non eccedenza nel trattamento dei dati più e più volte affermato dal Garante per la protezione dei dati personali; sarebbe infatti bastata la pubblicazione della graduatoria senza che i dati sulla valutazione e sui voti assegnati fossero conoscibili a chicchessia con ovvi risvolti sul senso di frustrazione e inappagatezza che con ogni probabilità ciascun dipendente ha dovuto sentire sulla propria pelle nei riguardi del cittadino che poteva tranquillamente leggere e conoscere del suo valore, dei suoi voti, della sua considerazione e della sua valutazione da parte del responsabile del servizio e degli amministratori; che pensare, ovvero cosa mai potrà pensare un cittadino qualsiasi, di un dipendente indicato per nome e cognome che per l'impegno e la qualità della prestazione lavorativa prende un voto 10 mentre un altro dipendente prende voto 3?
A gravi profili di violazione dell'imparzialità e dell'efficienza dell'agire amministrativo e alla corretta, sana, trasparente e motivata gestione del personale attiene la vicenda che pure in questi giorni si è consumata sull'erogazione e sul riconoscimento dell'indennità annuale di responsabilità per il 2008 ad alcuni dipendenti comunali rispetto che ad altri, ingenerando così scoramento e insoddisfazione fra il personale.
E' avvenuto infatti che queste indennità siano state riconosciute in maniera difforme rispetto al passato pur con il permanere degli incarichi di responsabilità che dovevano esserne il presupposto di fatto e diritto e, probabilmente, condizionando anche o travalicando perfino i pareri dei responsabili dei rispettivi servizi, nel nome di una sorta di efficientismo di facciata che nulla ha a che vedere con la soddisfazione delle motivazioni, dei ruoli, delle responsabilità di ciascuno dei dipendenti con incarichi di cui all'art. 13 del contratto decentrato.
Sulla disposta mobilità interna di due dipendenti comunali tra settori diversi non si può non rassegnare la profonda inadeguatezza dei provvedimenti adottati, segnale evidente di una politica ancorata alle contingenze del momento e alle esigenze di qualcuno, mal celate dalla delega al responsabile del settore della responsabilità formale dell'assunzione dell'atto amministrativo, responsabilità sostanziali che sono invece della politica e dell'amministrazione da Lei presieduta in materia di gestione e utilizzo del personale e nel delicatissimo quanto importante e vitale settore del turismo.
Questi provvedimenti di servizio dovrebbero avere natura e durata provvisoria ma non se ne specifica né durata né termine, sguarniscono l'ufficio di segreteria, utilizzano un dipendente regolarmente e sin dall'origine assunto con la qualifica di archivista (caso credo unico nell'attuale dotazione organica fatta di personale adibito a qualifiche e mansioni diverse rispetto al profilo di assunzione), privano l'archivio e l'ufficio protocollo del dipendente in possesso delle specifiche competenze e dei relativi e appropriati titoli, non danno conto delle effettive esigenze di urgenza adottate con una clausola di stile senza che se ne dia conto effettivamente e in maniera trasparente.
E allora, dietro l'adozione formale del provvedimento da parte del responsabile del servizio si nascondono le reali intenzioni di assegnare in modo surrettizio a un consigliere di maggioranza con delega al turismo un ufficio dotato di tutto punto e tra l'altro di un dipendente comunale componente della pro loco e del gruppo sbandieratori rione lama.
Ma, mi chiedo e chiedo a Lei signor Sindaco, può assegnarsi a un consigliere comunale una delega così ampia e indeterminata senza definirne l'ambito operativo e senza giustificarne e motivarne le ragioni o l'eccezionalità? Andando contro la stessa lettera della legge (art. 56 Statuto, art. 64 D.Lvo 267/2000) ed assegnando al medesimo consigliere il ruolo di controllato e controllore nella politica del turismo di questa amministrazione? Come può conciliarsi il ruolo di consigliere comunale con quello di delegato al turismo nel momento della decisione politica dell'amministrazione di destinare una somma piuttosto che un'altra alla politica del turismo di questa Città?
Ma come potrebbe mai una maggioranza che si regge sull'appoggio di un consigliere con delega al turismo eventualmente non approvare le disposizioni di servizio del responsabile del servizio che presenta i profili di censura e di critica innanzi evidenziati?
Quadro reso ancor più difficile dalla seria possibilità che gli atti e i provvedimenti richiamati possano essere viziati dalla disparità di trattamento e da valutazioni del tutto avulse dal contesto effettivamente lavorativo legato alla produttività, alla diligenza, alle capacità, ai curricula dei dipendenti di questo Comune.
I fatti narrati e i provvedimenti censurati hanno creato e stanno alimentando un clima di disaffezione e disilussione dei dipendenti e il profondo malessere di tutto il personale che non giova all'interesse generale dell'efficienza amministrativa, così come stanno portando sul terreno poco rassicurante dello scontro sindacale invece che su quello del confronto sindacale che si auspica sia il luogo di risoluzione delle vertenze in un Comune come il nostro che soffre della cronica e tutt'oggi irrisolta carenza di personale.
Carenza del personale che non si risolve con il braccio di ferro, con la contrapposizione dura e pura, con la delega della politica a qualche dirigente e/o responsabile che faccia il “lavoro sporco” riguardante l'adozione di scelte che altrimenti la politica non sa fare o non potrebbe fare o non vuole fare per non perdere consenso o per sua strutturale debolezza di idee e di uomini.
E allora, e lo dico da subito, non vorrei che nascondesse dietro le attribuzioni e le funzioni del o dei dirigenti scelte che attengono invece a precise finalità politiche che spesso non hanno a cuore il bene comune e l'interesse generale ma scelte dettate dalle circostanze e dalle convenienze politiche di parte.
Alla luce di quanto sopra esposto,
Chiede
quali siano i motivi per i quali il Sindaco e la giunta municipale lascino che la politica e la gestione del personale sia abbandonata a provvedimenti estemporanei, in assenza di un quadro programmatico trasparente ed attendibile, senza alcun apprezzabile e visibile risultato dal punto di vista della gestione e del miglior utilizzo delle risorse umane, lasciando che venga a crearsi una situazione di forte conflittualità che non assicura all'agire amministrativo efficienza e produttività
chiede inoltre
quali siano gli intendimenti che il Sindaco e la giunta municipale intendano da subito adottare per eliminare le criticità innanzi esposte o per evitare che tali criticità abbiano in futuro a ripetersi.
Con osservanza
Il Consigliere Comunale
Avv. Tommaso Carone
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GRUPPO CONSILIARE DI ORIA
Oria, 23 dicembre 2009
Al signor Sindaco di Oria
OGGETTO : PRELIEVO DAL FONDO DI RISERVA – DELIBERA N. 195 DEL 4.12.2009 – INTERPELLANZA EX ART. 23 REGOLAMENTO CONSIGLIO COMUNALE
Il sottoscritto consigliere comunale
PREMESSO
che la giunta municipale ha adottato la delibera n. 195 del 4.12.2009 con la quale ha disposto procedersi all'utilizzo del fondo di riserva iscritto nel bilancio di previsione 2009;
che le motivazioni addotte dalla giunta sono la constatazione dell'insufficienza di alcuni stanziamenti di spesa del corrente esercizio in relazione ai vari servizi d'Istituto, senza tuttavia spiegarne meglio le ragioni e la cause;
che la giunta ha ritenuto di integrare lo stanziamento relativo ad alcune spese tra cui quelle per la fornitura di gasolio da riscaldamento, per le manifestazioni turistiche, per la competenza relative alle indennità degli amministratori, per spese di rappresentanza e per la fornitura di energia elettrica;
CONSIDERATO CHE
effettivamente nella parte dispositiva della delibera il fondo di riserva viene utilizzato per l'importo di euro 51.000,00 e cioè per la quasi totalità di quello iscritto in bilancio e pari ad euro 51.803,99;
esso viene utilizzato per € 800,00 per spese di rappresentanza, per euro 1.000,00 per rimborso spese di missione agli amministratori comunali, per € 5.650,00 per indennità di carica agli amministratori comunali, per € 8.500,00 per spese di riscaldamento di immobili e scuole comunali, € 7.180,00 per spese e contributi per manifestazioni turistiche, € 600,00 per spese per consulenza gestione servizio civile, per € 26.670,00 per spese di illuminazione pubblica;
esse sono spese aggiuntive rispetto quelle iscritte in bilancio;
la maggior parte di esse potevano essere previste e quantificate in sede di previsione, specie per quel che riguarda quelle per indennità di carica agli amministratori comunali, per spese di riscaldamento di immobili e scuole comunali, per spese e contributi per manifestazioni turistiche, per spese per consulenza gestione servizio civile, per spese di illuminazione pubblica, a meno di eventi eccezionali di cui però non si da conto nella citata delibera;
che alcune di esse non sono esattamente individuate e restano generiche e misteriose, come quelle per spese di rappresentanza e per rimborso spese di missione agli amministratori comunali;
che le spese non rispondono a esigenze straordinarie di bilancio;
che esse servono a integrare le dotazioni degli interventi di spesa corrente che si afferma essersi rivelati insufficienti ma che attengono alla gestione ordinaria di spese dell'Ente, sicuramente conoscibili e quantificabili sin dal momento della previsione di bilancio;
che esse erano probabilmente conosciuti già in precedenza ma non sono stati inseriti al momento della variazione di bilancio di recente approvazione.
Alla luce di quanto sopra esposto,
Chiede
quali siano state le ragioni per le quali le voci di spesa non siano state originariamente ed integralmente previste nel bilancio di previsione;
di indicare analiticamente le voci di spesa che si intende prelevare dal fondo e relative alle spese per spese di rappresentanza e per rimborso spese di missione agli amministratori comunali;
di sapere quali siano le ragioni o i motivi o gli eventi che hanno determinato come insufficienti le dotazioni per indennità di carica agli amministratori comunali, per spese di riscaldamento di immobili e scuole comunali, per spese per consulenza gestione servizio civile, per spese di illuminazione pubblica, a meno di eventi eccezionali di cui però non si da conto nella citata delibera;
di conoscere in modo analitico quali sono le voci relative alle spese e contributi per manifestazioni turistiche che si intende coprire con il prelievo dal fondo di riserva;
di conoscere le ragioni per le quali esse non siano state previste in sede di variazione e assestamento di bilancio, considerato che per la loro natura ed entità esse potevano essere conosciute anche in tale sede.
Con osservanza
Il Consigliere Comunale
Avv. Tommaso Carone

sabato 19 dicembre 2009

A proposito del rigassificatore. (A cura del prof. Fistetti)

A nome delle componenti della sinistra democratica che rappresento in Consiglio Provinciale esprimo sconcerto e stupore per la Valutazione d’impatto ambientale positiva che la Commissione ministeriale ha rilasciato alla costruzione del rigassificatore Lng a Capobianco. Ci troviamo di fronte ad un gesto che calpesta in modo arrogante la volontà democratica della comunità brindisina. Si è inteso così ignorare non solo le argomentazioni di carattere tecnico (le molteplici dimensioni di rischio inerenti all’impresa) e quelle propriamente politiche (la mancata consultazione delle popolazioni e il mancato coinvolgimento degli enti locali), ma anche e soprattutto gli aspetti penali della questione, dal momento che la magistratura ha portato alla luce una trama inquietante di corruzione e di illeciti. Se poniamo in relazione l’esito della Via al rigassificatore con l’andamento delle trattative in corso con l’Enel per la riduzione del carbone e per la tutela della salute delle popolazioni, ci rendiamo conto che siamo in presenza di un passaggio decisivo per le sorti della nostra comunità. Brindisi e provincia stanno giocando una partita da cui dipenderà il futuro delle nuove generazioni, che si può riassumere in questo dilemma drammatico: o riusciamo ad imporre allo sviluppo economico del nostro territorio gli standard di sostenibilità in grado di salvaguardare la qualità della vita degli abitanti e di valorizzare i beni identitari in suo possesso (cultura, turismo, patrimonio industriale riconvertibile) oppure saremo destinati ad essere il ricettacolo di concentrazioni multinazionali tese a perseguire i loro profitti aziendali e a scaricare sull’ambiente circostante i costi collaterali dell’inquinamento.
Rinnovo, dunque, l’appello che nel Consiglio Provinciale monotematico dedicato all’energia ho rivolto agli enti locali (Comune di Brindisi, Provincia, Comuni del brindisino, sindacati ed associazioni di categoria) per una grande manifestazione popolare che rivendichi la dignità e l’autonomia delle nostre popolazioni e ne renda tangibile la coesione attorno agli obiettivi di uno sviluppo ecologicamente sostenibile, che coniughi insieme cultura, difesa dell’ambiente e della salute ed occupazione.
Francesco Fistetti - Lista “Riformisti per Fistetti”

domenica 6 dicembre 2009

IL PARTITO DEMOCRATICO DI ORIA SOGNA OPPURE......

Nella serata di ieri sono stati distributi dei volantini contenenti un sogno fatto dal Partito Democratico di Oria. Cliccare QUI per visionarlo. Ho inviato un sms poco fa a 4 amici del PD fra Consiglieri Com/li e Dirigenti, ai quali ho scritto cosa invece ho sognato io stanotte e come vorrei fossero i Consiglieri Comunali oritani.

mercoledì 2 dicembre 2009

Università: approfondita riflessione sul rapporto tra cultura ed economia. (a cura del Prof. F.sco Fistetti)

L’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Università del Salento presso il teatro Verdi di Brindisi costituisce l’occasione forse più propizia per avviare da parte delle nostre classi dirigenti una riflessione approfondita sul rapporto tra cultura ed economia e, quindi, sul ruolo che l’Università può svolgere nella prospettiva di uno sviluppo virtuoso dei nostri territori. Finora una riflessione vera e propria su questa problematica cruciale è mancata ed è anche per questa ragione che scontiamo dei ritardi nella costruzione di un nostro modo di essere – chi siamo e che cosa facciamo – all’interno di una regione come la Puglia caratterizzata da una molteplicità di vocazioni produttive e culturali. Senza dubbio, bene ha fatto nel suo intervento il sindaco Mennitti a ricordare che finalmente a Brindisi l’Università è una realtà, “non è più un’aspirazione, non esercita una presenza risicata e periferica, non è un pennacchio per sentirsi importanti”. Ma se questo è un dato di fatto inoppugnabile, in primo luogo non bisogna nascondersi che attualmente l’Università sta attraversando un processo tumultuoso di trasformazione, al termine del quale non è improbabile che tutte, o quasi tutte, le sedi decentrate saranno destinate a chiudere. Infatti, i provvedimenti della cosiddetta riforma Gelmini – in particolare, la 133 del 2008 e altri in discussione al Senato – stanno assestando un colpo mortale all’assetto pubblico del nostro sistema universitario, che pur abbisogna di un radicale rinnovamento dei suoi statuti organizzativi e didattici. Per esempio, in questi ultimi anni, con l’introduzione del modello 3+2 (laurea di base triennale e biennio della specialistica), il numero delle discipline insegnate era cresciuto patologicamente a dismisura, per cui si rendono necessari uno sfoltimento e una semplicazione. Così pure, occorrono standard rigorosi di valutazione della qualità della didattica, dei risultati della ricerca, della selezione del corpo docente. Tuttavia, la strada imboccata dalla Gelmini è un’altra: da un lato ridurre drasticamente i fondi, dall’altro spingere il sistema della formazione universitaria fuori dall’ambito pubblico e ricollocarla nel privato. In questa logica, i consigli di amministrazione degli atenei saranno aperti alle aziende e ai privati in generale. Nulla di scandaloso, beninteso. Ma se didattica, formazione e programmi di ricerca saranno materia di decisione dei consigli di amministrazione così ridefiniti, siamo in presenza di una svolta epocale. Intanto, all’interno di questa transizione che non sappiamo quanto tempo durerà, noi, a Brindisi, dove abbiamo dei pezzi importanti di università – di Lecce e di Bari -, che cosa possiamo fare? Qui il senso di responsabilità delle classi dirigenti (ceto politico, imprenditori, sindacati, associazioni di categoria) deve prevalere sui campanilismi e i municipalismi. Bisognerà partire da alcune domande-chiave: quale università vogliamo? Oppure: per che cosa, per innescare quali processi di sviluppo? Quale dovrebbe essere la sua “mission” in un territorio come il nostro che ha determinate caratteristiche e non altre? Anzitutto, ammesso che le sedi decentrate sopravvivano ai criteri iugulatori imposti dalla riforma in atto, primo tra i quali un numero molto alto di professori garanti (almeno 12 per le lauree triennali), resta da risolvere il problema centrale. Che è quello di creare un’offerta formativa non dispersiva e frammentata, ma internamente coerente attorno ad un progetto specifico, con cui costruire un modello di sviluppo innovativo e qualitativamente adeguato. Così, se Brindisi vuol essere al contempo una città d’acqua e una città d’arte, dovrà essere conseguente, nel senso di puntare sulla vocazione del turismo con una messa in valore imprenditoriale dei beni enogastronomici (in una con l’appena costituito distretto agroalimentare) e soprattutto dei beni (e delle attività) culturali, ma contestualmente puntare sulle infrastrutture di terra (Alta Velocità), quelle relative ai collegamenti interportuali e l’industria collegata (il Distretto nautico) e quelle di cielo (il potenziamento della rete aerea). Come pure, non possiamo rinunciare al patrimonio industriale consolidatosi negli anni. Anche a questo riguardo, abbiamo bisogno di istituire una connessione sinergica tra il ragguardevole “know how” di cui disponiamo - cittadella della ricerca, distretto aeronautico, polo chimico - e il sistema delle imprese, specie quelle che possono ulteriormente essere alimentate da “fall-out” scientifico e tecnologico (in campo biomedico e nel monitoraggio dell’inquinamento dell’ambiente). Abbiamo bisogno, dunque, di rimodulare l’offerta formativa dei nostri pezzi di università, riorientandone gli assi strategici e di ricerca. Senza perdere tempo e con la consapevolezza che dobbiamo lavorare sodo, se non vogliamo che il divario tra Nord e Sud continui ad aggravarsi e se vogliamo rispondere alle sfide della globalizzazione.
Prof. Francesco Fistetti, Consigliere Provinciale