
Tuttavia, molti sono gli insegnamenti che occorrerà trarre dalla vicenda esemplare delle primarie.
In primo luogo, si è rivelato un errore fatale pensare di costruire e/o di allargare le alleanze elettorali trasferendo meccanicamente in chiave regionale e nazionale un’esperienza valida in sede locale.
Il rischio che si corre è di inventare una formula politica a tavolino, che sa di ingegneria politica, evitando così di fare i conti con i movimenti, le correnti e le istanze della società reale e con le rappresentanze istituzionali di riferimento.
Questa illusione di autosufficienza ha condotto il centrosinistra brindisino a ritenere superfluo – o un lusso non necessario – il dialogo con la sinistra democratica.
E’, quindi, ora di avviare un confronto franco e leale all’interno del centrosinistra brindisino per conseguire un duplice obiettivo: battere il centrodestra nella prossima battaglia per le regionali e rafforzare la “governance” provinciale per affrontare sempre meglio le sfide di una modernizzazione sostenibile del nostro territorio (sviluppo, ambiente e cultura).
Per questo, è importante ritrovare attorno a Nichi Vendola un più ampio e forte senso di unità da parte di tutte le forze laiche e cattoliche del centrosinistra, mantenendo aperto il canale del dialogo ed alimentando la volontà dell’intesa con tutti coloro che hanno a cuore le sorti della nostra terra.
Brindisi, 25/01/2010
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.