Sito ottimizzato per browser Google Chrome (Download) - Richiede Adobe Flash Player (Download)

Pagine

lunedì 7 settembre 2009

Scontro istituzionale sulla sicurezza. Scambio al vetriolo tra Ferrarese e Mantovano. Fistetti interviene.

Image and video hosting by TinyPic
Fistetti: "parole di Mantovano sono di gravità inaudita"
Le parole pronunciate dal sottosegretario Alfredo Mantovano sul conto del presidente della Provincia Massimo Ferrarese, a margine dell’ultimo summit del Comitato provinciale per l’ordine e per la sicurezza, sono di una gravità inaudita.
Affermare che il presidente della Provincia di Brindisi ha “un curriculum tutt’altro che legalitario” suona palesemente offensivo ed ingiurioso non solo nei confronti dell’interessato, ma anche verso l’intero Consiglio Provinciale, di cui Ferrarese è la massima espressione istituzionale.
Siamo ben oltre i toni propagandistici di una campagna elettorale, che registra sempre asperità e contrapposizioni, ma da cui un sottosegretario nel pieno esercizio delle sue funzioni dovrebbe rifuggire, perché le parole in questione contengono un’esplicita delegittimazione politica di una carica istituzionale. Tanto più inaccettabile non solo perché la campagna elettorale è finita da un pezzo, ma soprattutto perché destituita di ogni fondamento.
Infatti, se così non fosse, la responsabilità dell’on. Mantovano sarebbe enorme, poiché priverebbe il Consiglio provinciale, l’opinione pubblica e la stessa magistratura degli elementi di conoscenza che eventualmente suffraghino il giudizio da lui formulato, che fino a prova contraria resta denigratorio della persona e dell’Istituzione che rappresenta.
Inoltre, siamo tutti convinti che né la Provincia di Brindisi né il Comune di Brindisi possano essere messi sullo stesso piano del Comune di Fondi inquinato da infiltrazioni malavitose, e che l’on. Mantovano e il governo Berlusconi si sono rifiutati di sciogliere, così come etica e politica, rettamente intese, avrebbero richiesto.
Dal punto di vista dell’ordine pubblico e del controllo del territorio, dobbiamo arrivare ad una situazione del genere per potenziare in termini quantitativi e qualitativi la presenza delle forze dell’ordine?
Prof. Francesco Fistetti consigliere provinciale
---------------
QUI DI SEGUITO NOTIZIE DALLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DEL 6.9.09

IL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO
«Il curriculum “legalitario” di Ferrarese non autorizza illusioni ma ora che ha una carica ci si attendeva un taglio diverso»
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
«Ho solo espresso insoddisfazione per quanto emerso dall’incontro e ora ricevo un attacco frontale e personale non provocato»

Scontro istituzionale sulla sicurezza. Scambio al vetriolo tra Ferrarese e Mantovano.

• Che il vertice sulla sicurezza e sull’ordine pubblico a Brindisi e Provincia si fosse rivelato deludente per i rappresentanti degli enti locali, lo si era capito subito. Ma che si fosse consumato un vero e proprio strappo -
destinato ad acuirsi a colpi di comunicati stampa - non lo si sarebbe immaginato. Da un lato i rappresentanti degli enti locali - il sindaco Domenico Mennitti (Pdl) ed il presidente della Provincia Mas - simo Ferrarese (centrosinistra e Udc) - e dall’altro i rappresentanti del Governo, il prefetto di Brindisi Domenico Cuttaia ed il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano (Pdl). Per Ferrarese, l’incontro «sembrava un convegno più che un comitato per la sicurezza, dove ci si è limitati a ribadire la necessità di denunciare le intimidazioni senza valutare la necessità di potenziare gli organici delle forze dell’or dine sul territorio». È seguita la nota del prefetto (riportata accanto) e, in serata, il comunicato dell’on. Mantovano, che dice: «La puntuale nota del prefetto conferma i dati forniti in modo chiaro nel Comitato allargato: nei turni di notte per le strade di Brindisi e provincia lavorano 120 uomini per attività di prevenzione e 260 in totale per servizi di vario tipo, in un contesto che vede operanti nello stesso territorio un numero complessivo di 1814 unità nell’arco delle 24 ore, fra Polizia, Carabinieri e Finanza: 128 in più rispetto a un organico disegnato all’epoca della Sacra corona unita.
Nonostante questo - scrive Mantovano - il presidente Ferrarese insiste sulla cifra falsa, da nessuno mai enunciata, di sole 22 unità complessive. Se l’obiettivo da raggiungere è far crescere il numero delle denunce degli estorsori, Ferrarese in questo modo lancia - spero inconsapevolmente - un messaggio opposto e devastante: perché denunciare se le forze dell’ordine sono così scarse?».
E ancora: «È la prima volta che riscontro in un rappresentante del territorio un Atteggiamento così pericoloso.
È vero che il curriculum “le galitario” di Ferrarese non autorizza illusioni: da presidente di Confindustria Brindisi si era espresso contro la proposta di Confindustria Sicilia di sanzionare gli imprenditori che pagano il pizzo»; «mentre durante la campagna elettorale si era segnalato per aver affidato un suo comitato elettorale alla gestione di un noto pregiudicato brindisino».
«Ho chiesto di incontrare l’on. Mantovano - è stata la secca replica del Presidente della Provincia Massimo Ferrarese, raggiunto telefonicamente, per cercare, con il contributo dei rappresentanti istituzionali, di risolvere il problema - criminalità. Ora mi ritrovo con un attacco frontale. È una vergogna». Per quanto riguarda il curriculum “le galitario”, Mantovano può solo prendere esempio da me. Ho sempre sostenuto a livello nazionale e locale che va denunciata qualsiasi forma di estorsione. Quando ero presidente degli industriali ho sempre detto che avrei sostenuto quanti avrebbero denunciato simili situazioni». Sui comitati elettorali, «è lo stesso attacco da lui ricevuto in campagna elettorale. E già avevo detto che non potevo conoscere tutte le persone che frequentavano le decine di miei comitati elettorali nella provincia. A differenza sua che avrebbe dovuto conoscere personaggi che supportavano in modo evidente il suo partito. Infine, non accetto che mi si mettano in bocca parole mai dette. Ho parlato sempre del grande lavoro delle forze dell’ordine ed è perciò che io sono e sempre sarò al loro fianco».
Poi è giunta la nota del senatore Salvatore Tomaselli (PD): «L’on. Mantovano, la cui presenza era stata opportunamente sollecitata da Ferrarese, dopo una preoccupante sequenza di atti intimidatori ai danni di attività economiche, si è limitato a chiedere che gli imprenditori denuncino. Mi sembra poco da parte del rappresentante del Governo e, per certi aspetti, anche offensivo verso i tanti rappresentanti di imprenditori e dell’antiracket che affollavano l’incontro». Rincara la dose il presidente provinciale dell’Udc Euprepio Curto: «La lotta al racket
la si fa con le denunce, ma le denunce vengono naturalmente quando i cittadini avvertono la presenza dello Stato».
Mentre con Mantovano si è schierato l’on. Luigi Vitali , segretario provinciale del Pdl: «Il sottosegretario è stato efficace nel tratteggiare la personalità di chi utilizza la funzione pubblica solo per avere una vetrina da sfruttare mediaticamente a proprio favore e per trasferire l’attenzione dell’opinione pubblica dai problemi reali che egli dovrebbe risolvere, ad altre questioni».

giovedì 3 settembre 2009

Si ritorna sulla mozione di sfiducia al sindaco.

Al Signor Presidente del Consiglio Comunale di Oria

Al Signor Segretario Generale del Comune di Oria

Al Signor Sindaco del Comune di Oria

Al Signor Prefetto di Brindisi

Richiesta di convocazione di consiglio comunale per la discussione e l'eventuale votazione della mozione di sfiducia al Sindaco di Oria Cosimo Ferretti ex art. 53 ter Statuto del Comune di Oria e art. 52 D.Lgs. 267/00 depositata in data 27.07.2009.

I sottoscritti consiglieri comunali D'Ippolito Domenico, Marinò Giancarlo, Malva Giuseppe, Cacciatore Vincenzo, Carone Tommaso, Marinò Mauro, Metrangolo Antonio, Conte Egidio, Fullone Antonio, De Nuzzo Luciano
Premesso che:

in data 27 luglio 2009 veniva depositata mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco di Oria Cosimo Ferretti ai sensi dell'art. art. 53 ter Statuto del Comune di Oria e dell'art. 52 D. Lgs. 267/00;

che con avviso prot. 15223 del 14.08.09 il Presidente del Consiglio Comunale convocava il Consiglio Comunale per il 20.08.09 in seduta straordinaria di prima convocazione indicando quale unico punto all'ordine del giorno la trattazione della mozione di sfiducia;

alla seduta del 20.08.09 dichiarata regolarmente aperta, il consigliere Tommaso Carone illustrava la mozione di sfiducia mentre il consigliere Francesco Greco dava lettura di un documento a firma di dieci consiglieri comunali;

appena terminata la lettura del documento, i dieci consiglieri comunali firmatari, in essi compreso il Presidente del Consiglio, e il Sindaco abbandonavano l'aula consiliare;

il consigliere comunale anziano Antonio Fullone, assunte le funzioni di Presidente, preso atto dell'abbandono dell'aula da parte dei dieci consiglieri e del Sindaco verificava il numero legale e constatava la presenza in aula di soli nove consiglieri;

in applicazione dell'art. 18 del Regolamento del Consiglio Comunale la seduta veniva quindi sospesa e, preso atto e verificato che trascorsi trenta minuti dalla sospensione senza che fosse presente in aula almeno la metà più uno dei componenti il Consiglio il presidente toglieva la seduta.

Considerato che:

nella seduta svoltasi il 20.08.2009 non è potuta utilmente proseguire la discussione sull'unico punto all'odg costituito dalla mozione di sfiducia contro il Sindaco Ferretti a causa dell'abbandono dell'aula da parte di dieci consiglieri, in essi compreso il Presidente del Consiglio, e il Sindaco che facendo mancare il numero legale hanno reso impossibile la prosecuzione della discussione;

il Regolamento del Consiglio Comunale, pur consentendo (comma 10 art. 2) di non indicare nell'avviso di prima convocazione la data della seconda convocazione, prevede che un consiglio comunale la cui seduta regolarmente aperta non potè proseguire per essere venuto a mancare il numero legale (art. 4 comma 1) deve essere nuovamente riunito in seduta di seconda convocazione (art. 3 comma 1) con avviso che deve essere recapitato ai consiglieri nei termini e nei modi di cui all'art. 2 (così comma 2 art. 3);

ad oggi alla seduta di prima convocazione del 20.08.09 non è seguita da parte del Presidente del Consiglio la seconda convocazione del Consiglio Comunale;

Valutato che:

di particolare gravità appare il comportamento del Presidente del Consiglio il quale abbandona l'aula consiliare insieme ad altri consiglieri nel consapevole disegno di far mancare il numero legale così da paralizzare il funzionamento del Consiglio Comunale e impedire la discussione e la votazione sulla mozione di sfiducia presentata dai consiglieri di minoranza;

tale comportamento si pone in assoluto contrasto con i tratti essenziali della funzione di Presidente del Consiglio che dovrebbe improntare il suo operato a neutralità e imparzialità rispetto all'indirizzo politico della maggioranza, peraltro riconosciuti ed affermati anche dalla giurisprudenza del Consiglio di Stato;

Evidenziato che:

ad oggi e pur essendovi obbligato per regolamento, il Presidente del Consiglio non ha ancora provveduto a indire seduta di seconda convocazione del Consiglio Comunale con all'o.d.g. trattazione della mozione di sfiducia contro il sindaco Ferretti presentata in data 27.07.09;

l'artificio dell'abbandono dell'aula e del conseguenziale venir meno del numero legale e la prolungata inerzia del Presidente del Consiglio nel provvedere alla seconda convocazione del Consiglio in violazione del Regolamento in vigore, che Egli sconosce o del quale vuole fare applicazione arbitraria e di parte, di fatto hanno reso impossibile la discussione e l'eventuale votazione sulla mozione di sfiducia presentata dai consiglieri di opposizione;

l'operato e il comportamento tenuti dal Presidente del Consiglio non sono confacenti a quelli del rappresentante di tutto il collegio nella sua unità istituzionale e garante del corretto funzionamento dell'organo consiliare;

tale situazione e i comportamenti testè denunciati arrecano un gravissimo vulnus prima di tutto alle funzioni e alle attribuzioni del Consiglio Comunale, organo sovrano della rappresentanza e della volontà popolare, e poi allo
svolgersi della dialettica e del confronto democratico;

tale situazione e i comportamenti testè denunciati arrecano un gravissimo vulnus anche e ovviamente al ruolo della minoranza consiliare impedendole di espletare efficacemente e nella garanzia prevista dall'esistenza e dalla corretta applicazione delle norme regolamentari e di legge, la propria attività di opposizione.

Tanto premesso e rappresentato, i sottoscritti consiglieri comunali, sulla scorta di quanto sopra esposto,

chiedono

al signor Presidente del Consiglio Comunale che sia immediatamente convocato Consiglio Comunale di seconda convocazione in cui venga messa all'ordine del giorno per la discussione e la votazione la mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco di Oria Cosimo Ferretti ai sensi dell'art. art. 53 ter Statuto del Comune di Oria e dell'art. 52 D. Lgs. 267/00 presentata il 27.07.09.

trasmettono

la presente istanza, per la verifica delle illegittimità denunciate e per l'esercizio di ogni opportuna azione e/o eventuali poteri sostitutivi, al Signor Prefetto di Brindisi.
Si allega per l'opportuna conoscenza del Signor Prefetto una copia del Regolamento del Consiglio Comunale di Oria e della deliberazione del Consiglio Comunale del 20.08.09.
Con osservanza
Oria 31 agosto 2009

D'Ippolito Domenico
Marinò Giancarlo
Malva Giuseppe
Cacciatore Vincenzo
Carone Tommaso
Marinò Mauro
Metrangolo Antonio
Conte Egidio
Fullone Antonio
De Nuzzo Luciano