Sito ottimizzato per browser Google Chrome (Download) - Richiede Adobe Flash Player (Download)

Pagine

sabato 30 gennaio 2010

Tre oritani candidati alle regionali: Pino Carbone; Egidio Conte e Giov. Taurisano.

(Fonte Gazzetta del Mezzogiorno del 30.1.10)
A sostegno di Poli Bortone pronti «Io Sud» e «Udc»
• La notizia è di queste ore: la sen. Adriana Poli Bortone sta valutando se presentarsi con due liste - «Io Sud» e «Udc» - in tutti i collegi provinciali o se fare un’unica lista che nel logo rechi i due simboli raccolti insieme o se, di volta in volta, a seconda delle realtà territoriale, presentarsi con una lista unitaria o con due liste concorrenti.
Si è parlato anche di questo, nelle scorse ore, tra la candidata alla presidenza della Regione ed i referenti locali di «Io Sud» e Udc» nel Brindisino come nelle altre provincie.
Il discorso sembra sia rimbalzato anche nella sede del governo regionale, tanto che dovrebbe essere investito della questione anche il Gruppo consiliare Udc.
Di certo c’è che, nel Brindisino, sia «Io Sud» sia l’«Udc» hanno soltanto - come dicono i dirigenti locali - l’imbarazzo della scelta, perchè diverse candidatura sono state avanzate da pezzi della società locale, sia considerando questa sotto l’aspetto socio-economico, sia sotto l’aspetto sociale.
IO SUD -E, dunque, per il movimento della sen. Adriana Poli Bortone, «Io Sud», dovrebbero essere della partita i vertici istituzionali e quelli politici: si parla della candidatura di Natale Curia, assessore provinciale e di Nicola Frugis, coordinatore provinciale.
A costoro dovrebbero unirsi, in lista, Giuseppe Salonna, Annamaria Petraroli e Domenico Mancini, già sindaco di Erchie e nella passata legislatura, assessore provinciale ai Lavori pubblici con il presidente Michele Errico.

UDC - Si sgomita di più nell’Udc.
Secondo alcuni bene informati il leader nazionale Pier Ferdinando Casini sembra ben lieto del movimento che si è andato consolidando dalla primavera 2009 ad oggi.
Di certo, quanto alle candidature, c’è che sarà della partita il commissario provinciale Euprepio Curto. Ci saranno gli ex amministratori comunali e provinciali, Ciro Argese, Franco Mastro ed Egidio Conte e dovrebbe esserci anche un amministratore in carica. Si tratta di Enzo Ecclesie, attuale assessore provinciale alle Politiche del Lavoro.
Di più: circolano i nomi di Enzo Gallone e di Marco Mitrotta e di Raffaele Iaia a Brindisi, ovviamente con riferimento alle diverse aree di appartenenza, perchè se Gallone è più vicino alle posizioni dei socialisti, Mitrotta è da sempre vicino alle organizzazioni cattoliche.
E non finisce qui, perchè tra i possibili candidati alla Regione per l’Udc vi è anche Elio Spennati, già candidato sindaco ad Ostuni e di Remo Semeraro a Fasano.
Interpellato personalmente sui nomi dei possibili candidati, il commissario provinciale Euprepio Curto ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Dopo aver sottolineato il clima di entusiasmo, ha soltanto fatto presente che «è intenzione dell’Udc realizzare una lista all’alte zza delle aspettative della gente, che non sono certamente di poco rilievo».
-
Assetti già definiti in Pdl e «Puglia prima di tutto» «Alleanza Puglia» attende.
Tutti riconfermati i consiglieri uscenti
• La campagna elettorale è già iniziata: Rocco Palese ha fatto la sua prima comparsa nel Brindisino lunedì scorso a Mesagne, in occasione di una manifestazione a sostegno del candidato sindaco Vincenzo Incalza, e la sua presenza è sembrata a molti la prima di una serie che da qui al 28 marzo porterà più volte nel Brindisino il candidato designato del Pdl.
Molto dipende, infatti, da come risponderanno gli elettori di questa parte di terra pugliese ed anche il Pdl, del resto, ha dovuto fare sintesi nelle candidature così come accaduto dall’altra parte dello schieramento.
Cinque anni addietro, di là, concorrevano Ds e Margherita, ora confluiti nel Pd. Cinque anni addietro, nel centrodestra, Forza Italia ed Alleanza avevano presentato liste autonome: ora nella lista del Pdl.
PDL -In essa ci sono i consiglieri uscenti Marcello Rollo e Giuseppe Marinotti, eletti cinque anni addietro, rispettivamente, in Forza Italia ed in Alleanza nazionale.
E poi? Una volta ufficializzata la rinuncia di Trizza, a far parte della lista dovrebbero essere indicati Piero Iurlaro, presidente del Consiglio comunale a Francavilla Fontana e vicinissimo al coordinatore provinciale on. Luigi Vitali; Maurizio Friolo, già vicepresidente della Provincia di Brindisi con Nicola Frugis e vicinissimo alle posizioni del sen. Michele Saccomanno; Donata Magli da Ostuni; Nicola Ciracì, capogruppo Pdl in Consiglio provinciale, proveniente da Forza Italia, e Antonio Scianaro, vicesindaco del Comune di Fasano e proveniente da Alleanza nazionale.
PUGLIA PRIMA DI TUTTO -Accanto alla lista ufficiale del Popolo della libertà, così come accadde l’altra volta, ci sarà anche la lista del presidente, capace di raccogliere i fermenti che nel centrodestra non possono essere candidati nella lista ufficiale e che in ogni caso non appartengono nemmeno ad altre esperienze politiche.
E nella formazione di questa lista - il nome resta quello della compagine che ha sostenuto cinque anni addietro il governatore uscente ed attuale ministro, on. Raffaele Fitto - ci sarebbero Nicola di Donna, espressione dell’elettorato brindisino, e Danilo Crastolla una volta in quota all’Mpa e già consigliere regionale; Franco De Biasi da Carovigno; Pino Carbone da Oria e Giovanni Taurisano da Francavilla Fontana, mentre uno spazio tutto in rosa è stato individuato nella candidatura della sanvitese Silvana Errico a lungo leader di un raggruppamento di liste civiche.
ALLEANZA PUGLIA -Non ancora definita, invece, la lista «Alleanza Puglia».
In essa - a quanto è dato sapere - dovrebbero esprimere le loro potenzialità i cosiddetti partiti minori che fanno capo, in ogni caso, al centrodestra ed all’attuale esperienza di governo nazionale. Ci saranno, dunque, espressioni del Partito socialista di Caldoro e ci saranno i Liberal democratici di Giovanardi, ma ci saranno anche espressioni del mondo dell’associazionismo, che ha ritrovato vigore proprio in questi anni su alcuni temi specifici, dall’ambiente alle questioni identitarie, passando per le questioni relative alla dottrina sociale della Chiesa ed all’identità europea.
In queste ore tiene banco il tema della presenza femminile nelle liste: al momento sembra esigua, «ma le liste - dicono in molti - sono ancora aperte, molte cose possono ancora essere definite e non si escludono sorprese».Come a dire che l’utlima parola non spetta certamente ai vertici locali delle singole forze in campo, ma tutto va ricompreso in un’ottica più ampia.

giovedì 28 gennaio 2010

Interpellanza Cons. M. Marinò: L'annoso e cronico problema delle auto private parcheggiate sul piazzale del Municipio.

Spett.le Sindaco del Comune di Oria

Oggetto: 4° interpellanza – parcheggio libero non autorizzato piazzale comunale.

Il sottoscritto Mauro Marinò Consigliere Comunale del Comune di Oria, regolarmente eletto dai cittadini e nello svolgimento del proprio mandato elettorale,
premesso che:
- dalla data del suo insediamento la S.V. continua ad utilizzare e a fare utilizzare il piazzale antistante l’ingresso al Comune di Oria come parcheggio gratuito per la sua auto e per le auto di alcuni dipendenti comunali ed alcuni assessori;
- il sottoscritto ha più volte ed in maniera formale anche chiesto i motivi che spingono la S.V. ad assumere un atteggiamento menefreghista nei confronti delle regole e del vivere civile;
- tale comportamento incivile, porta ovviamente a loro insaputa, a far a fare ad alcuni cittadini, la stessa cosa, provocando ovviamente la rottura di alcuni pezzi del piazzale e la caduta dai veicoli dell’olio dei motori, che lei più volte ha ordinato di fare rimuovere dalla pavimentazione del piazzale;
- nella seduta del Consiglio Comunale del 11.11.2009 il sottoscritto ha richiesto per iscritto alla S.V. “da quando e con quale atto sia possibile parcheggiare sul piazzale del Comune di Oria”;
- che nella seduta dell’ultimo Consiglio Comunale non lei, come dal sottoscritto richiesto, ma il Responsabile del 5° Settore, ha risposto per iscritto, allegando anche copia dell’ordinanza n° 79 del 27.08.2001 (allegata alla presente), all’interrogazione sopra citata, che cita testualmente “ORDINA con effetto immediato l’istallazione di un divieto di transito con pannello aggiuntivo eccetto disabili e Forze di Polizia”.
- che tale ordinanza vieta categoricamente il transito dei veicoli non autorizzati e che nemmeno prende in considerazione, per quelli autorizzati, la possibilità che possano gli stessi, in maniera continua e duratura nel tempo (autoveicoli per disabili e forze di polizia) utilizzare lo stesso come parcheggio libero;
- che nelle strade adibite a parcheggio a pagamento, il piazzale del Comune di Oria non è stato inserito, ne tanto meno come parcheggio libero;
- che alla data odierna il piazzale antistante il Comune è ancora una volta solo utilizzato a parcheggio libero della sua autovettura, dalle autovetture di alcuni dipendenti comunali e di alcuni assessori;
- da quello che il sottoscritto ha potuto rilevare, nessuna sanzione prevista dal vigente codice della strada è stata formalizzata nei confronti dei trasgressori, ne da Comando dei Vigili Urbani, che proprio al Comune ha la propria sede principale, ne dai Carabinieri della stazione di Oria,
con la presente chiede di sapere:
1. i motivi per i quali la S.V. continua, in maniera del tutto menefreghista e soprattutto non rispettosa delle leggi ad utilizzare il piazzale del Comune di Oria a parcheggio libero della sua auto;
2. i motivi per i quali alcuni dipendenti comunali ed alcuni assessori, pur sapendo, copiano il suo irrispettoso modo di agire, parcheggiando anche loro, la propria autovettura sul piazzale del Comune di Oria;
3. se alla data odierna la S.V. ha emesso una nuova ordinanza che permette a lei e ad alcuni dipendenti comunali ed assessori di parcheggiare liberamente sul piazzale del Comune di Oria;
4. se quanto sopra fosse vero come mai il piazzale del Comune di Oria, non lo si adibisce a parcheggio a pagamento o non lo si inserisce come parcheggio libero, facendolo utilizzare a tutti i cittadini;
5. come mai, anche se più volte sollecitato, non ha ancora provveduto a fare istallare l’idonea segnaletica verticale di “Divieto di transito” così come indicato nell’ordinanza sindacale n° 79 del 27.08.2001;
6. se sono state effettuate sanzioni previste dal codice della strada, alle autovetture che in maniera trasgressiva hanno parcheggiato sul piazzale del Comune di Oria;
7. se ciò fosse vero, come mai chi doveva vigilare non lo ha fatto;
8. quali autovetture (con le rispettive targhe) del Comune di Oria (forze di Polizia Municipale) possono, in maniera eccezionale, transitare sul piazzale del Comune di Oria.
Con la presente inoltre il sottoscritto le chiede di informare in maniera formale e di darmene la relativa copia, la stazione dei Carabinieri di Oria dell’esistenza dell’ordinanza n° 79 del 27.08.2001 e di sollecitarli a fare rispettare quanto con la stessa ordinato.
Certo di una risposta nei termini stabiliti, si porgono distinti saluti.
Oria, lì 26.01.2010
Il Consigliere Comunale Mauro Marinò

lunedì 25 gennaio 2010

Il consigliere provinciale prof.Fistetti sulla vittoria di Nichi Vendola

La schiacciante vittoria di Nichi Vendola alle primarie non può non aprire una fase di seria riflessione soprattutto nella provincia di Brindisi, dove, come è noto, la coalizione di centrosinistra, guidata da Massimo Ferrarese, risultata vincente, era stata definita da D’Alema e Casini un “laboratorio politico” da sperimentare a livello più generale.
Tuttavia, molti sono gli insegnamenti che occorrerà trarre dalla vicenda esemplare delle primarie.
In primo luogo, si è rivelato un errore fatale pensare di costruire e/o di allargare le alleanze elettorali trasferendo meccanicamente in chiave regionale e nazionale un’esperienza valida in sede locale.
Il rischio che si corre è di inventare una formula politica a tavolino, che sa di ingegneria politica, evitando così di fare i conti con i movimenti, le correnti e le istanze della società reale e con le rappresentanze istituzionali di riferimento.
Questa illusione di autosufficienza ha condotto il centrosinistra brindisino a ritenere superfluo – o un lusso non necessario – il dialogo con la sinistra democratica.
E’, quindi, ora di avviare un confronto franco e leale all’interno del centrosinistra brindisino per conseguire un duplice obiettivo: battere il centrodestra nella prossima battaglia per le regionali e rafforzare la “governance” provinciale per affrontare sempre meglio le sfide di una modernizzazione sostenibile del nostro territorio (sviluppo, ambiente e cultura).
Per questo, è importante ritrovare attorno a Nichi Vendola un più ampio e forte senso di unità da parte di tutte le forze laiche e cattoliche del centrosinistra, mantenendo aperto il canale del dialogo ed alimentando la volontà dell’intesa con tutti coloro che hanno a cuore le sorti della nostra terra.
Brindisi, 25/01/2010

sabato 23 gennaio 2010

Vendolando..........


Domani la sfida del "Berlusconi rosso" con Francesco Boccia. Quel misto di stordimento e rabbia con cui il partitone si avvia ad una sconfitta annunciata.
Regionali, ciclone Vendola in Puglia. Opa ostile sul Pd alla ricerca di un leader (di CURZIO MALTESE)
BARI - "Guagliò, calmi, che la capa gira!". È diventato lo slogan amaro nei quartier generali del Pd. La "capagira" significa il misto di stordimento, rabbia e impotenza col quale oggi il partitone s'avvia a una sconfitta annunciata contro il guerrigliero Nichi Vendola. "Uno che era finito sei mesi fa e noi siamo stati capaci di trasformare in Che Guevara" dicono i vecchi militanti. Soffiano mazzate di vento gelido sul lungomare di Bari e perfino quelle tirano per Vendola. Domenica la gente non andrà in gita e più gente va a votare le primarie, tanto più sale il vantaggio del governatore sullo sfidante. La domanda della gente pugliese non è se vincerà "Nichi o Boccia", dove già la scelta di nome o cognome segna una distanza. Piuttosto "di quanto vincerà Nichi". Se con il dieci, il venti o il trenta per cento. È raro in effetti assistere a una vigilia tanto univoca. Non solo nei sondaggi, per quel che valgono. (notizia completa su www.repubblica.it)
------
Articolo: Il ciclone finale di Vendola, di Luca Telese da "Il Fatto" - Quotidiano del 23 gennaio 2010. Per esempio a Taranto, quando le mamme in prima fila si commuovono con i bambini stretti tra le braccia e lui grida: “Voi lo sapete cosa c’è voluto, per andare a mettere i sensori sopra le ciminiere dell’Ilva! E poi per votare una legge regionale che obbligasse le imprese a ridurre il limite di emissioni di diossina da 10 nanogrammi a uno solo. Uno!”. E’ come un’onda di emozione, prima ancora che un sentimento politico, qualcosa che attraversa la platea: “E voi lo sapete che cosa ho detto al padrone dell’Ilva, quando ci ho parlato? ‘Dottor Riva, io con lei sono stato scostumato. Io spesso l’ho insultata, pubblicamente. L’ho criticata quando lei ha licenziato gli operai… quando ha fatto resistenza ai controlli. Perché vede, dottor Riva io la rispetto, ma non sono sul suo libro paga! Se lei da cattolico ama la vita, deve rispettare anche la vita dei bambini di Taranto che si ammalano di tumore!’”. E a qual punto boato, ovazione, applausi, cori dal fondo “Ni-chi, Ni-chi!”, nella città più avvelenata d’Italia. NICHI-EXPRESS. Se si vuole provare a capire cosa sta accadendo in Puglia, dove il ciclone di Nichi Vendola ancora una volta sconvolge i calcoli della classe politica e ribalta il verdetto di una partita che lo vedeva solo contro tutte le segreterie dei partiti del centrosinistra, non bisogna fare altro che seguirlo: ore, chilometri, discorsi a raffica, uno dopo l’altro. Oppure entrare nel suo quartier generale, a Bari, “La fabbrica di Nichi”. Un locale spartano arredato con materiali di recupero (tappi colorati per disegnare la cartina della Puglia, scatole di cartone al posto dei mobili, un logo con lettere di stoffa ritagliata) dove ogni giorno lavorano 30 volontari. Ci sono solo i tavoli: età media 25 anni, ognuno con il suo portatile, stanno tutto il giorno sulla rete a battere su Twitter e Facebook, ad aggiornare il sito, a coordinare i Nichi-express, ovvero gli autobus che fanno tornare in Puglia, gli studenti che vogliono votare alla primarie. “La fabbrica” da un contributo, i ragazzi pagano il resto (ogni autobus costa 2.500 euro). Ieri, giunti a quota 15 Nichi-bus, Ciccio Ferrara – l’uomo-macchina - ha allargato le braccia: “Abbiamo altre trenta richieste ma non abbiamo più una lira”. VIDEO LETTERE. Oppure, per esempio le video lettere. Ogni giorno, a notte fonda, Vendola torna dai suoi massacranti giri di comizi, e ne registra una nella stanzetta in fondo. C’è un ragazzo con la web cam, la scenografia di un muro con qualche adesivo attaccato e il candidato che scherza: “Oh, così sembra la prigione di Aldo Moro…”. Ma, ogni sera Vendola registra una video-lettera che finisce sul sito. Ai fuorisede, alle madri, persino una, agrodolce a Massimo D’Alema. Il giorno dopo quel messaggio diventa regolarmente il titolo di apertura della “Gazzetta del Mezzogiorno”. Guerriglia mediatica a costo zero, ma efficacissima. Ci sono anche i sei per tre, 34 in tutto (hanno svuotato le casse del comitato). La campagna pubblicitaria, invece, è stata approntata, a prezzo politico, dai creativi di Proforma. Un grande manifesto con Vendola contornato da una folla di ragazzi. Slogan: “Solo contro tutti”. Ma siccome “tro” è cancellato, lo slogan diventa: “Solo con tutti”. E tutti l’hanno capita, tranne Pierluigi Bersani e Massimo D’Alema, che ha denunciato un peccato di narcisismo (proprio lui, che ne è notoriamente immune). Ma se vuoi capire dove nasce il ciclone Vendola devi Vederlo all’opera, città dopo città, piazza dopo piazza, anche otto comizi al giorno. IRONIE ANTI-MACHO. Non ci sono due appuntamenti dove faccia lo stesso discorso. Per esempio a Brindisi, dove sfodera un registro tutto ironico, in cui scherza e persino sulla propria omosessualità. Esordisce citando uno striscione: “Anche qui, Donne per Nichi….”. Sospiro teatrale. “Non sapete quanto mi faccia piacere, ma devo confessarvi che questa cosa mi sta creando problemi a casa” (risate, applausi). Per esempio a Fasano, alle undici di sera, con un megafono di fortuna, nella piazza centrale, trecento persone strette nei cappotti e un freddo cane: “Il primo gesto di Nichi presidente – spiega il coordinatore che lo introduce – è stato riaprire i reparti del nostro ospedale chiuso da Fitto! Nichi, noi siamo qui perché non ce lo siamo dimenticati”. E lui risponde con un discorso contro il localismo, spiegando che la cosa di cui va orgoglioso “E’ aver riorganizzato dal nulla la protezione civile, che in questa regione non esisteva!”. Alcune volte Vendola si dimentica persino di fare un appello al voto per le primarie. Va nei posti e lega la sua storia a quella delle persone che incontra. A Foggia, mille persone, e gli “internalizzati” della Sanità (quelli che lavorano nelle cooperative dei subappalti e che lui ha fatto assumere) con gli striscioni: “Ci avevano raccontato che era il mercato che imponeva la vostra precarietà… Ma poi scoprivo che le ditte di sub-appalto pagavano i lavoratori in nero, li facevano lavorare più del contratto e li pagavano meno! Allora abbiamo fatto una società della regione, vi abbiamo assunto, e abbiamo risparmiato un milione di euro!”. A un certo punto si alza un uomo con un bambino: “Nichi, ho chiamato mio figlio Nicola, perché tu ci hai ridato la speranza!”. Scena simile a Lecce, un uomo grida: “Presidente, grazie a te mia moglie adesso è incinta”. Sorriso e battuta senza rete del governatore: “Oddìo, il padre chi è?”. Viene giù la sala e incredibilmente l’uomo non si offende (che altro potrebbe permettersi di scherzare così). ANELLO D’ORO. Ecco, se si vuole capire che cosa sta sorreggendo il governatore in queste ore bisogna sentirlo quando parla della vicenda dell’iscrizione nel registro degli indagati: “Questa estate, quando mi hanno sbattuto nel Tg1 di Monzolini con il titolo ‘Prostitute e cocaina’ stavo per mollare tutto. Ero disgustato. Ho detto a mia madre: ‘Meno male che papà non c’è più…”. Grida dalla sala: “Noooo! Nooo!”. E qui si innesta un numero quasi teatrale. Vendola si tocca il pollice, si sfila un anello d’oro: “Lo sapete cos’è questa? E’ la fede che un pescatore di Mola di Bari mi ha relegato quando sono stato eletto, il ricordo più ricco che aveva di sua madre. E’ il mio anello di fidanzamento con il popolo della Puglia! E io mai potrei macchiarmi di un reato, o di una scorrettezza, sapendo che lo porto al dito….Perché mi conoscete: io non ho case, non ho soldi, non ho truppe cammellate. Ho solo la mia onestà!”. Di nuovo gli applausi lo sommergono. Oppure quando racconta: “Il più bel regalo di Natale che ho ricevuto è la lettere di Danielle, madre di tre bambini, che mi ha scritto: ‘Ho passato bene il primo natale della mia vita, grazie di avermi aiutata’”. Quando D’Alema e i suoi uomini attaccano Vendola gli rimproverano di essere “un raccontatore di sogni”. Uno “Jacopo Ortis”, “un poeta”. Ma quando giri per le piazze di questa campagna elettorale, invece, trovi pezzi di comunità che sono stati toccati dall’inedita ed eclettica rete del Welfare vendoliano. Non solo madri e disoccupati, pazienti, ma un pezzo di borghesia che spesso è stato catturato fuori dai confini della sinistra. Costruttori – come Fabrizio Tardoni, vicepresidente di confindustria Taranto - conquistati dall’idea “dell’edilizia eco-compatibile”. Oppure imprenditori che si sono buttati sul business dell’eolico (”Compravamo energia, ora siamo il primo produttore italiano”). O incuriositi dal tormentone dei pannelli solari: “Lo sapete? A Verona, alla fiera del solare, c’era un solo politico italiano. E sapete chi era? Io! Ho visto dei pannelli di nuova generazione che assorbono dieci volte più energia dei vecchi. Se vinco li voglio su ogni edificio pubblico di questa regione! E voglio vendere ancora più energia!”. Scelte politiche che gli hanno portato l’unica dichiarazione di voto che Beppe Grillo abbia fatto per un politico in questi anni: “Il movimento cinque stelle non si presenta e invita a votare per Vendola”. Per non parlare delle borse di studio e dei master pagati ai giovani (il vero motore del sistema vendoliano) in tutta Europa: 10, 15mila euro a fondo perso con una sola condizione: “Noi abbiamo fatto studiare gli splendidi ragazzi di questa regione – ha raccontato Vendola a Bari - anche quelli che non vengono da famiglie povere. Con una sola condizione: che provino a tornare a casa, e a portare le loro conoscenze qui, nella loro terra”. E così, in ogni città e paese in cui Vendola mette piede, appena scende dalla macchina c’è una ragazza che fa: “Sono Giulia, ho fatto Bollenti Spiriti l’anno scorso!”. C’è un pezzo di Puglia che lo ama per queste cose, e non è quel tipo di consenso che si può costruire in una settimana o un mese. L’ultimo anello di ragionamento è l’unica strofa che si ripetete su tutte le piazze: “Sì, sono solo, perché non sono mai rimastro intrappolato nel palazzo. Sono solo perché con la nostra esperienza di Riformismo radicale abbiamo fatto passare la pubblica amministrazione della Puglia, in cinque anni, dal feudalesimo al capitalismo. Sono solo perché non ho paura”. L’ultimo miracolo di Vendola è tutto qui: aver trasformato la propria debolezza nella propria forza. E aver usato la guerra di D’Alema come un lavacro rigenerante. E così, per seconda volta, se Vendola perde sarà “Jacopo Ortis” come vuole D’Alema, ma se - come sembra - vince le primarie contro gli apparati, viene proiettato alla vittoria alle regionali.
---------
“Attacca il ciuccio dove vuole il padrone” di Vincenzo di Tria, Sindaco PD di Terlizzi (BA)

Sono convinto che la vittoria di Nichi in questa seconda sfida con Francesco Boccia sia già scritta da tempo. L’ha scritta lo stesso PD con la sua balbuzie e le sue contraddizioni, e la suggellerà il popolo delle primarie nella giornata di domenica; dopo di che bisognerà cantare il requiem ad una classe politica che ha perso la capacità di percepire gli umori, i sentimenti e i risentimenti del proprio elettorato.
Facciamo un passo indietro alle primarie di ottobre per la scelta del segretario regionale del PD: tutti tre i candidati (Blasi, Emiliano e Minervini) si professano convinti sostenitori del governatore Vendola e si impegnano pubblicamente a sostenere la sua ricandidatura per le imminenti elezioni regionali. Vince Blasi e la musica cambia, si comincia a parlare di Michele Emiliano come candidato alla carica di governatore, nonostante la sua recentissima elezione a sindaco di Bari, e consapevoli che una sua candidatura significherebbe tornare al voto nella città capoluogo appena riconquistata, una follia che sgomenta il centrosinistra pugliese; lo stesso Emiliano si affretta a smentire con frasi inequivocabili del tipo “sputatemi in un occhio se mi candido”, ma da Roma si rafforza l’idea che lui sarebbe l’unico a tener salda la stramba alleanza con l’UDC (che intanto in altre regioni si accorda col centrodestra). All’improvviso, e senza alcuna consultazione dell’assemblea regionale, Sergio Blasi candida il sindaco di Bari che accetta, ma prima, indovinate un po’, bisognerà porre mano alla legge elettorale regionale che gli impedirebbe di reggere Bari e contemporaneamente correre per la carica di presidente della regione Puglia. Ed ecco che il partito che a Roma si batte contro le “leggi ad personam”, in Puglia tenta di cucire su Emiliano l’abito legislativo, tra i mugugni e lo sconcerto della base del PD. Non si può fare: troppo complicato e poi il partito è in rivolta e chiede a gran voce la convocazione dell’Assemblea Regionale per discutere del cul di sacco in cui ci si è cacciati. Ma ecco che scende in campo Massimo D’Alema, già all’opera da Roma sul problemaccio pugliese, il tema è: come fare a perdere la Puglia?
L’ordine è allargare all’UDC, costi quel che costi, anche immolando uomini fidati e competenti, ed ecco che scompare Emiliano e scende Francesco Boccia, direttamente indicato dalla segreteria romana come la vittima sacrificale più adatta (ha già perso una volta con Vendola e quindi è già abituato alle scottature).
In tutto questo farfugliare i cittadini pugliesi e ancor più gli elettori del PD si sono più volte chiesti che senso ha tutto questo? Perché non si ricandida un presidente che ha ben governato, per stessa ammissione del PD, cambiando il volto della Puglia e facendola diventare, con l’apporto del PD e dei suoi assessori in giunta, la regione più competitiva del meridione d’Italia.
Ma si sa, dalle nostre parti si dice “attacca il ciuccio dove vuole il padrone”, e il “ciuccio” Vendola va attaccato al palo, non deve correre questo giro perché così vuole quello che sembra essere il “padrone” del momento, Massimo D’Alema, che ha ben altri progetti per la Puglia, ma quali? Qual è il programma per le prossime regionali? Qual è la piattaforma programmatica su cui lavorare con l’UDC? Quali sono i punti di contatto con il partito di Casini e perché corre in altre regioni col PDL? Siamo sicuri di andare d’accordo con un alleato che la pensa in modo molto diverso da noi su tanti temi all’ordine del giorno della politica nazionale e regionale? Senza l’UDC si perde? E se perdessimo ugualmente per debolezza di uomini e programmi?
In tutta questa confusione l’unico che ha mantenuto compostezza e coerenza è stato Nichi Vendola, fermo nella sua decisione di candidarsi e di continuare a dare battaglia per le cose in cui crede, che sono poi le cose in cui credono gran parte degli elettori di centrosinistra: lotta al precariato e nuove politiche giovanili, salvaguardia dell’ambiente ed incentivazione delle energie alternative, chiusura al nucleare e alle trivellazioni sulle coste pugliesi, salvaguardia dell’acqua pubblica, efficientazione delle reti di trasporto, tutela e sviluppo armonico del territorio, nuove politiche sociali, ecc. L’ha fatto bene in questi anni? La Puglia dopo la Lombardia è la regione che ha visto crescere di più il Prodotto Interno Lordo ed è la regione che ha totalizzato il maggior incremento dei flussi turistici.
Certo, Nichi ha “toppato” sulla sanità ed ha peccato di presunzione in più di un’occasione, ma resta un politico lungimirante, coerente e pulito, una merce rara nel panorama attuale della politica italiana. È per questo che viene apprezzato dal popolo del centrosinistra (e non solo), che è diverso dall’elettorato berlusconiano e non ubbidisce agli ordini di scuderia se gli obiettivi sono contraddittori e poco trasparenti.
È per questo che sono convinto nella vittoria di Nichi e sono fiducioso anche nella sua riconferma come governatore. Con programmi chiari ed una linea ferma possiamo vincere bene e governare anche meglio da marzo in poi. La Puglia può continuare a crescere da domenica in poi.

lunedì 11 gennaio 2010

IL MIRACOLO: La moltiplicazione dei partiti.

pani_pesci.jpg
Sembra proprio un miracolo quello che sta succedendo sui partiti in Puglia: la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Di colpo in questi giorni di febbrili trattative per individuare i candidati alla presidenza della regione i partiti pugliesi sono proliferati a decine. Boccia annuncia che dieci liste appoggiano il suo progetto politico, ma a quanto pare anche Vendola avrebbe altrettanto partiti dalla sua parte, dal PDL fanno sapere che altri dieci partiti sostengono il centro destra e Adriano Poli Bortone, che ormai correrà da sola, annuncia che con "Io Sud" ci sono altri sei partiti. Ma quanti sono i partiti in Puglia? A meno che non si voglia vendere per partiti sigle in grado di rappresentare appena una decina di voti, compresi quelli dei fondatori. E meno male che il sistema politico si stava indirizzando verso la semplificazione partitica.
(L.d.M. dal Quotidiano di domenica 10.01.2010)

domenica 10 gennaio 2010

Vi confermo che la senatrice Poli Bortone fa parte dell'UDC.

Foto del Senatore Adriana POLI BORTONE
Qualche ora fa mi ha telefonato un amico chiedendomi di verificare se è vero quanto scritto ieri dalla Gazzetta del Mezzogiorno (e da me riportato) circa l'appartenenza della senatrice Poli Bortone all'UDC.
Orbene ho controllato sul sito www.senato.it ed ho avuto conferma che detta signora fa parte del Gruppo del Senato denominato "UDC - SVP - Autonomie" dall'8 ottobre 2009.
Dello stesso gruppo fanno parte:
* D'Alia Gianpiero
* Pinzger Manfred
* Bianchi Dorina
* Fosson Antonio
* Andreotti Giulio
* Colombo Emilio
* Cossiga Francesco
* Cuffaro Salvatore (meglio conosciuto come Totò Cuffaro, ex Presidente della Regione Sicilia - cliccare QUI e QUI per sapere qualcosa di lui)
* Giai Mirella
* Peterlini Oskar
* Thaler Ausserhofer Helga
Quindi il quotidiano in questione non si è sbagliato, anche se oggi sottolinea che detta "signora" si sarebbe affrancata dall'UDC e sarebbe disposta a correre anche da sola.